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Gallerie di Piedicastello, inaugurata la mostra «Ritorno sul Don»

Un grande pubblico, l’assessore Panizza, una folta delegazione russa. Rimarrà aperta fino al 30 settembre 2012

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Sono stati il direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino e l’assessore provinciale alla cultura Franco Panizza a inaugurare, oggi nel tardo pomeriggio alle Gallerie di Piedicastello, l'attesa mostra «Ritorno sul Don», nel 70esimo della spedizione.
 
Alla cerimonia, alla quale ha partecipato una grande folla tra cui si mescolavano centinaia di penne degli Alpini, erano presenti anche le autorità militari del Comando delle Truppe Alpine, dell'Associazione Nazionale Alpini rappresentata sia a livello nazionale sia nelle sue diramazioni locali, il presidente del Museo Storico della Guerra di Rovereto Alberto Miorandi e una folta delegazione proveniente dalla Russia e precisamente dalla città di Voronezh.ù
 
C'erano anche gli alunni di alcune classi del Liceo Linguistico «Da Vinci» di Trento del corso di russo, che hanno accettato volentieri la proposta di compiere una riflessione approfondita di quel che significò la Campagna di Russia e il dramma vissuto da molti soldati sulle rive del fiume Don, mentre il Coro ANA della sezione di Trento è stato la colonna sonora di una cerimonia ricca di ricordi.
 
«La mostra che apriamo oggi qui alle gallerie di Piedicastello – ha detto l'assessore Panizza nel suo breve indirizzo di saluto, portato anche a nome del presidente Dellai, impegnato in un altro incontro, – ci insegna che dobbiamo studiare il passato per evitare di compiere quegli stessi errori che hanno scritto alcune pagine tristi della nostra storia.
«È importante che oggi noi si renda omaggio ai molti giovani italiani e trentini che persero la vita sul Don, così come è importante che oggi noi si sia qui in compagnia di così tante penne alpine.
«Questa mostra è un omaggio corale agli Alpini, ma anche a quei russi che, allora come oggi, non hanno smesso di considerare gli italiani come amici.»
  

 
Rivolgendosi poi alla delegazione russa, che era composta tra gli altri dal prof. Vyaceslav Ivanovich Kotarev, rettore dell'Università statale agraria di Voronezh, dal suo vice-rettore professor Sergey Ivanovich Filonenko e dal gen. Vladimir Ivanovich Zabarowski, direttore del Museo centrale della Grande Guerra Patria di Mosca, Panizza ha sottolineato come la mostra Il ritorno sul Don «faccia del Trentino e di queste Gallerie, così come delle altre nostre istituzioni museali che si occupano di Memoria, un complesso laboratorio in cui raccontiamo la storia non solo della nostra terra, ma anche dell'Europa intera.
«Siamo animati da uno spirito di collaborazione e uniti da un unico obiettivo, offrire ai nostri giovani occasioni di conoscenza e di riflessione. È il medesimo spirito e lo stesso obiettivo che vogliamo applicare anche nella preparazione al grande avvenimento che ci attende nei prossimi anni, e cioè la celebrazione del centenario della Prima Guerra mondiale.»
 
Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino, ha illustrato le motivazioni che hanno portato all'ideazione della mostra, che nei giorni scorsi ha ricevuto ufficialmente l'alto patronato anche del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
«Noi, da oggi e fino al termine del mese di settembre del 2012, con questa mostra proponiamo a tutti di ritornare sulle rive del fiume Don armati non dello spirito bellico che accompagnò migliaia di italiani settant'anni fa, ma di ritornare in quelle terre lontane con gli occhi dell'oggi, con quelli dei giovani studenti del Da Vinci che ci regaleranno le loro emozioni e le loro riflessioni; con gli occhi di chi vuole lavorare per costruire la pace con uno spirito di collaborazione e di storia condivisa, come gli amici russi di Voronezh e di Mosca, coi quali questa mostra è stata pensata e realizzata.»
 
 
A sinistra il reduce della campagna di Russia, Guido Vettorazzo, in centro il Presidente della sezione ANA del Trentino e a destra il prof. Morozov, studioso di storia russa e amico  personale di Vettorazzo. 
 
 LA MOSTRA
 
Diversamente dalle letture tradizionali – dove la campagna di Russia condotta dall’Ottava armata italiana è ridotta alla ritirata alpina del gennaio 1943 – la mostra Ritorno sul Don vuole riprendere la storia di quella sventurata e tragica spedizione nel contesto della guerra di sterminio condotta dalle truppe germaniche in URSS.
 
I video, le fotografie, le mappe collocati nella Galleria nera scandiscono la cronologia di una guerra totale: dall’Operazione Barbarossa scatenata da Hitler con l’obiettivo di annientare l’URSS, all’assedio di Leningrado e Mosca, fino all’offensiva del giugno 1942 che porta le truppe tedesche nel bacino del Don e poi sul Volga, all’assedio di Stalingrado.
 
Dentro questo grande affresco i visitatori troveranno, come un filo rosso, la guerra degli italiani, dalla partenza del primo contingente, il 10 luglio del 1941, al dolente rientro dei superstiti nella primavera del 1943 dopo la disfatta dell’Ottava armata.
 
La Galleria bianca si apre con una sezione dedicata alla macchina della propaganda bellica del regime fascista che subito inquieta per la sua violenza e per l’aggressivo antisemitismo.
 
Dalla propaganda si passa al lascito memorialistico, fiorito copiosissimo nei decenni che seguirono la fine del conflitto. Le sofferte memorie dei reduci spesso testimoniano una travagliata maturazione umana e politica.
 
L’ultimo tratto della Galleria bianca porta i visitatori nella Russia di oggi: a Mosca, a Voronezh, a Rossosh’, divenuti dopo il 1989 i luoghi del confronto tra opposte memorie, i luoghi della ricerca e di una rilettura di quella che per i russi rimane la grande guerra patriottica.
 

 Orario  
 Da martedì a domenica, ore 9.00-18.00. Lunedì chiuso. Ingresso libero.
 
 Realizzazione 
Una realizzazione della Fondazione Museo storico del Trentino in collaborazione con il Museo centrale della grande guerra patria di Mosca e l'Università statale agraria di Voronezh (V.G.A.U.)
 
 Partner  
 Museo Nazionale Storico degli alpini, Trento
 Museo Storico Italiano della Guerra, Rovereto
 Mostra a cura di: Quinto Antonelli, Lorenzo Gardumi, Giorgio Scotoni
 Comitato scientifico: Giuseppe Ferrandi, Sergey Ivanovich Filonenko, Nicola Labanca, Alim Iakovlevich Morozov
 In collaborazione con:
 Archivio statale regionale di Voronezh (G.A.V.O)
 Complesso museale federale di Vladimir-Suzdal’
 Museo etnografico storico di Rossosh
 Studio d’arte figurativa Grekhov, Mosca.  
 
 
   
  
  
 
 

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