Il Muse partecipa al Trento Film Festival
Lo farà con una serie di attività a tema e proiezioni dedicate all’ambiente e al paesaggio
Conservazione dell’ambiente, monitoraggio della biodiversità, attenzione alle tematiche della sostenibilità e del rispetto della natura; sono solo alcuni dei contenuti che uniscono in una sorta di gemellaggio culturale MUSE e Trento Film Festival, due punte di diamante della proposta trentina.
Attraverso un serrato programma di proiezioni, reading letterari, incontri e dibattiti, laboratori e workshop: il MUSE si inserisce nella programmazione della più antica rassegna di cinema e letteratura dedicata ai temi della montagna e dell'esplorazione, offrendo per una settimana dal 24 aprile al 7 maggio, la possibilità di approfondire alcuni argomenti e temi scelti in questa edizione del Film Festival in un’ottica multidisciplinare e innovativa.
Da sempre particolarmente attento al pubblico dei bambini e delle famiglie, principali interlocutori delle sue proposte di divulgazione scientifica e naturalistica, il MUSE non può non partecipare al PARCO DEI MESTIERI, lo speciale spazio che il festival dedica ai più piccoli.
In questo ambiente, a due passi dalla centralissima Piazza Fiera sarà possibile svolgere attività dedicate alla scoperta a contatto con la natura.
Dal 24 aprile al 7 maggio, presso il Giardino dell’Arcivescovado, il museo propone «Il lupo Slavc incontra gli animali del bosco»: attraverso crani, mandibole e zampe l’attività porta a scoprire chi è e che abitudini ha il lupo Slavc, da poco arrivato in Trentino.
Per gli incontri con il pubblico adulto, lunedì 28 aprile, sempre alle 21.00, il festival organizza presso la sede del MUSE il reading letterario «Appennino a due voci», conferenza spettacolo con lo scrittore Enrico Brizzi e Marco Albino Ferrari, giornalista professionista specializzato nel settore della montagna.
Un appuntamento da non perdere, allietato dalla musica di Denis Biason.
Con martedì 29 aprile, grazie al ciclo NATURADOC il MUSE diventa teatro delle proiezioni del Trentofilmfestival dedicate alla fauna e alla natura.
Il primo film, martedì 29 alle 18.00 sarà «Bear watching - Il ritorno dell'orso» di Gino Cammarota, documentario che racconta quello che è definito il «paradosso dellʼorso»: protagonista nel nostro immaginario, simbolo di forza selvaggia e archetipo di tenerezza nelle fiabe, nei cartoni animati e animale del cuore di tanti bambini. Ma solo se finto.
Per tanti, ospite gradito degli zoo ma non dellʼambiente naturale dei nostri boschi di montagna.
Mercoledì 30 aprile, alle 18.00, «All’ombra degli Udzungwa» di Massimo Gabbani, Il documentario si serve di immagini HD e interviste che approfondiscono le attività del MUSE e dell’Associazione Mazingira nell’area dei Monti Udzungwa della Tanzania, assieme alle problematiche conservazionistiche.
La conservazione di questi ultimi lembi di foresta pluviale della Tanzania passa attraverso le attività di ricerca, monitoraggio e alta formazione che il MUSE conduce da anni nell’area.
Nel documentario, assieme alla foresta degli Udzungwa e alla sua biodiversità, vengono anche presentati i villaggi limitrofi e la vita che vi si svolge quotidianamente.
Alle 19.00, «Survivors of the last ice age» di Francesco Petretti.
Sotto la vetta del Corno Grande, nel Gran Sasso d'Italia, sopravvive una popolazione di fringuelli alpini, piccoli uccelli originari dell'Himalaya che nella più alta quota appenninica hanno trovato le condizioni adatte per nidificare.
Giovedì 1 maggio, alle 18.00, la rassegna si conclude con «Boschi, uomini e animali» di Bruno Bergomi.
Quattro personaggi legati al bosco raccontano la loro relazione con l’ambiente e le loro sensazioni sull’arco delle quattro stagioni. Quattro storie sul bosco, all’interno dei boschi.
Quattro letture diverse di una risorsa naturale importante per il nostro paese, sotto tutti i punti di vista: della protezione e dello svago, dell’aspetto economico e di quello ecologico.
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