Il successo del calcio femminile al Festival dello Sport
Il volano dei Mondiali di Francia, un’occasione unica per far crescere il calcio femminile in Italia
Sette milioni di spettatori incollati al piccolo schermo per assistere ad Italia - Brasile ai Mondiali di calcio in Francia e una eco mediatica che ha trasformato la Nazionale italiana di calcio femminile in un vero e proprio fenomeno.
Questi i presupposti di «Tutto il rosa del calcio» l’appuntamento di questa mattina al Festival dello Sport che ha visto come protagoniste Milena Bertolini, Ct della Nazionale femminile, Barbara Facchetti, capodelegazione della Nazionale, Alia Guagni della Fiorentina Women, Andrine Hegerberg dell’AS Roma Femminile, Ludovica Mantovani, presidente Divisione Calcio Femminile, e uno dei volti più noti del calcio in rosa come quello di Carolina Morace.
Un focus sul futuro del calcio femminile che ha davanti a sé un'occasione importante per gettare le basi di un grande futuro, partendo dal calcio giovanile e dalla scuola.
Le domande di Alessandra Bocci, giornalista de La Gazzetta dello Sport e di Paolo Mantovan direttore del quotidiano Il Trentino, hanno toccato subito un tema importante come la promessa del presidente della Fifa, Gianni Infantino, fatta proprio al Festival dello Sport, d’investire un milione di dollari sul calcio femminile nei prossimi quattro anni.
«Quelle pronunciate da Infantino sul calcio femminile – ha detto Milena Bertolini – sono parole importanti sia sui fondi in arrivo sia sul fatto che il calcio femminile non deve essere una copia di quello maschile ma qualcosa di diverso, deve avere una sua identità forte.»
Per Carolina Morace invece: «Ben vengano i supporti finanziari ma è necessario anche che la Fifa aiuti le singole Federazioni a crescere specie nelle nazioni minori per evitare di assistere, come accaduto in Francia, a goleada che non aiutano di certo».
Ludovica Mantovani ha sottolineato come non si tratti solo di questioni di stanziamenti ma di come essi sono poi usati: «Per sviluppare nuovi progetti i soldi sono fondamentali ma ancor di più conta la saggezza, il saperli spendere bene: il calcio femminile in Italia deve crescere dalla base, dalle fondamenta.
«Il successo della Nazionale ci dà una grande spinta ed un grande entusiasmo, il clima è positivo come mai in passato e credo che i prossimi quattro anni possano essere decisivi.»
Quella di oggi è anche una domenica speciale per il calcio femminile perché a Milano si gioca il primo derby di seria A fra Milan e Inter con un solo rimpianto secondo la Bertolini.
«Peccato che questa partita storica non si sia potuta giocare a San Siro, si è persa una grande opportunità, sarebbe stato uno sport importante per il campionato e sono convinta che sarebbe accorsa tanta gente per questo evento.»
I Mondiali di Francia della scorsa estate hanno messo in luce le peculiarità del calcio femminile.
«Abbiamo visto in campo – ha sottolineato la calciatrice della Fiorentina Alia Guagni – tanta voglia di divertirsi e di giocare, una passione per il calcio che magari in quello maschile oggi appare più offuscata dagli interessi e credo che il pubblico di tutto il mondo abbia apprezzato questo aspetto.
«Per noi è stato un vortice di emozioni, ci siamo godute ogni istante.»
Una delle sfide da vincere in Italia, anche nel calcio, è quella legata alle Pari opportunità.
«Purtroppo credo siano necessarie oggi nel nostro Paese, – ha evidenziato la CT della Nazionale azzurra e si debba insistere su un discoro di informazione e d’educazione. – Oggi le figure femminili sono quasi del tutto assenti nel calcio maschile ad ogni livello, questo fa riflettere e ci fa capire che siamo ancora in una società in cui la posizione della donna è particolare.»
Un concetto ribadito anche dalla Morace.
«Provoca amarezza dover constatare che in Italia su questo fronte siamo lontani anni luce da altri Paesi, qui siamo sempre al concetto di belle e brave ma nel calcio e nella vita non deve funzionare così. È ora di superare questa concezione.»
Il calcio femminile deve partire dalle fondamenta, dalle venticinquemila bambine oggi tesserate, pochissime per un Paese come il nostro.
«Il successo dei Mondiali – ha detto la Ct della Nazionale – e l’entusiasmo che ha accesso anche nelle bambine, che ora vogliono sempre più giocare a calcio, deve farci raggiungere almeno centomila tesserate nei prossimi anni.»
In questa prospettiva per Ludovica Mantovani «Tutto è nelle mani della Federazione Nazionale Dilettanti che deve iniziare anche a rispondere alle richieste delle giovani calciatrici.
«Servono impianti ed occasioni per giocare ma purtroppo quello delle infrastrutture sportive è un problema in Italia che non riguarda solo noi ma ogni disciplina.»
Tornando ai Mondiali e a come lo hanno vissute le protagoniste proprio Milena Bertolini ha rivelato che «Eravamo inconsapevoli di quello che ci stava succedendo e di come ci seguivamo in Italia. Questo in realtà è stato anche un bene per la nostra tranquillità.
«Ce ne siamo accorte solo quando siamo scese dall’aereo che tutto era cambiato rispetto alla nostra partenza.
«L’importante ora è che quei momenti non siano stati solo una nuvola rosa ma l’inizio di una grandissima avventura.»
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