Oggi a Trento una giornata di studio sulla «causa montana»
Rossi: «Alla montagna serve una cultura dell'autonomia e dell'autogoverno responsabile»
«Lo sviluppo della montagna serve alla crescita ordinata sia dell'Italia che dell'Europa.»
Ha esordito così il governatore del Trentino Ugo Rossi intervenendo questa mattina all'apertura della giornata di studio sul tema della «causa montana», organizzata presso la sala Don Guetti di Trento nell'ambito del 64esimo Trento Film Festival, nel cinquantenario della scomparsa di Michele Gortani, geologo, costituente, Senatore della Repubblica.
L'apertura dei lavori è stata affidata a Gianclaudio Bressa, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alla montagna.
Sono politiche specifiche quelle che servono alla montagna. Lo ha sottolineato chiaramente il presidente Ugo Rossi illustrando i contenuti del rapporto «La montagna perduta», recentemente presentato anche a Roma, presso il Senato.
«Alla montagna – ha detto Rossi – serve una cultura dell'autonomia e dell'autogoverno responsabile.»
Lo studio raccoglie molti dati dal 1951 agli anni più recenti sull’andamento della popolazione, dell’economia e delle infrastrutture, nelle varie regioni italiane, con speciale riferimento alla montagna.
Ciò che emerge dallo studio è che il fenomeno dello spopolamento delle alte quote è stato generale, ma con due eccezioni: Trentino Alto Adige e valle d'Aosta. In particolare se la popolazione italiana negli ultimi 60 anni è cresciuta di circa 12 milioni di persone, la montagna ne ha perse circa 900mila.
«I numeri – ha detto Rossi – ci dicono chiaramente che l'altitudine ha cambiato i destini delle comunità.
«Per contrastare questa tendenza servono certamente delle risorse, ma da sole non bastano.
«Servono politiche mirate, che partano dalla volontà di dare risposte ad esigenze concrete espresse dal territorio.»
Gli strumenti ci sono. Rossi ha parlato in particolare della possibilità per le regioni di utilizzare pienamente quanto previsto dall'articolo 116 della Costituzione, chiedendo competenze e funzioni per fare politiche specifiche per la montagna.
«In Trentino, per esempio, – ha detto Rossi – stiamo modificando il servizio scolastico, prevedendo anche accorpamenti di scuole dove necessario ma cercando di mantenere in ogni paese almeno una scuola. In sintonia con il Governo stiamo poi investendo molto nella banda larga e nella connettività veloce.
«Inoltre, con l'indispensabile apporto delle comunità locali, stiamo ridisegnando l'architettura istituzionale, con la fusione di molti comuni; a dimostrazione che un uso accorto delle risorse può andare di pari passo con un forte senso di identità.
«Le sfide devono quindi partire dal basso e noi, gente di montagna, sappiamo quanto sia importante dimostrare di essere in grado di esercitare positivamente le competenze che abbiamo o quelle nuove che chiediamo, convinti di poterle gestire con capacità e responsabilità.
«La montagna si sale dal basso ed è dal basso che la dobbiamo salvare con un'alleanza positiva fra territori.»
«Sono cinquanta anni che Gortani è scomparso – ha detto Bressa – e se c'è il secondo comma dell'articolo 44 della Costituzione lo si deve a lui.»
«Gortani – ha ricordato il presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti – ha speso la sua vita e la sua conoscenza per valorizzare la montagna.»
Roberto De Martin, presidente del Trento Film Festival ha evidenziato che «la causa della montagna» nasce dai valori.
Il sindaco di Trento Alessandro Andreatta ha sottolineato come il Trento Film Festival sia caratterizzato da momenti di approfondimento e studio di grande spessore.
I lavori proseguono per tutta la giornata con la presenza di numerosi autorevoli relatori.
La prima sessione è stata aperta da Gerardo Bianco, presidente dell'Associazione ex parlamentari della Repubblica che ha parlato delle radici del dibattito politico e istituzionale sulla montagna.
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