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Convegno internazionale: «Tra guerra e pace»

La Prima guerra mondiale e i suoi effetti sulla regione tirolese nel periodo tra le due guerre sono al centro del convegno

La Prima guerra mondiale è uno degli eventi centrali del XX secolo. Per le sue enormi conseguenze sulla politica e sulla società, lo storico e politico George Kennan l’ha giustamente definita come la «catastrofe originaria del XX secolo».
La Prima guerra mondiale ebbe un forte impatto anche sul Tirolo: numerosi tirolesi furono arruolati già all’inizio della guerra, di cui tra poche settimane ricorrerà il 110° anniversario, e parteciparono alle campagne dell’esercito austro-ungarico contro la Russia a est o nei Balcani, caratterizzate da pesanti perdite.
 
Con l’entrata in guerra dell’Italia nel maggio 1915, il Tirolo si trovò infine ad essere zona di fronte e dovette affrontare tutte le difficoltà e le privazioni portate dalla guerra.
Alla fine del conflitto, nel novembre 1918, la Monarchia asburgica crollò e la divisione del Tirolo fu sancita dalla Pace di Saint-Germain. Fu creato il confine del Brennero.
«La questione altoatesina e la storia più recente del Tirolo iniziano, per così dire, proprio lì, dove finisce il Primo conflitto mondiale», afferma il direttore del Centro di Storia regionale ed esperto di Prima guerra mondiale Oswald Überegger. «La storia contemporanea del Tirolo non può essere compresa se non si conosce questa guerra».
 
Nel corso del convegno 14 relatori e relatrici faranno luce su vari aspetti della storia della Prima guerra mondiale. Al centro dell’attenzione vi saranno sia gli aspetti militari della guerra, sia la storia del «fronte interno». Le relazioni copriranno un’ampia gamma tematica: dalla storia dei prigionieri di guerra tirolesi e del trattamento delle minoranze durante il conflitto, passando per le più recenti prospettive sulla guerra di montagna, fino a toccare alcuni aspetti della storia medica e sanitaria e le esperienze di guerra nei diari e nei carteggi.
Oltre agli anni di guerra veri e propri, la seconda parte del convegno si concentrerà sul dopoguerra e sul periodo interbellico.
 
Si affronterà la questione della radicalizzazione politica nel dopoguerra e negli anni Venti, il rapporto tra religione e politica e la transizione della società regionale dalla guerra alla pace – pace che da molte parti era percepita come una condizione instabile e senza speranza.
Tutti questi temi saranno affrontati nelle relazioni, che offriranno interessanti spunti di riflessione sulle ricerche in corso di giovani storici e storiche.
L’obiettivo del convegno è infatti quello di fornire un forum per questa ricerca «giovane» e di mettere in rete le più recenti ricerche in lingua tedesca e italiana su questo tema.
 
Nell’ambito del convegno, venerdì 7 giugno, a partire dalle 17.30, si terrà anche la presentazione del libro da poco pubblicato «Ganze Männer? Gesellschaft, Geschlecht und Allgemeine Wehrpflicht in Österreich-Ungarn (1868–1914)» di Christa Hämmerle.
In questo volume, la nota storica e professoressa universitaria viennese apre una nuova prospettiva sulla storia dell’esercito asburgico prima della Prima guerra mondiale.
L’autrice mostra come si sviluppò all’epoca il sistema di reclutamento militare, prestando particolare attenzione agli aspetti della storia di genere, come la pretesa dell’esercito di leva di fungere da «scuola di mascolinità». Il volume offre inoltre un’innovativa «storia dal basso», analizzando le lettere dei soldati di leva, gli atti dei tribunali militari e un’ampia gamma di memorie.
 
Il convengo è gratuito e aperto a tutte le persone interessate
Le relazioni saranno tradotte simultaneamente nell’altra lingua (tedesco/italiano).

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