Inaugurazione della mostra «ferro, fuoco e sangue!»
Al convegno «La cultura visiva e il centenario del primo conflitto mondiale»
Sarà inaugurata a Trento venerdì 18 maggio alle ore 19.00, presso Le Gallerie a Piedicastello, la mostra «Ferro, fuoco e sangue! Vivere la Grande Guerra», curata da Mauro Passarin, direttore del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Vicenza.
Un percorso che, attraverso le fotografie di Giuliano Francesconi, ci parla di paura, di fango, di fame, di sete, di freddo.
L'esposizione sarà visitabile fino al 6 gennaio 2019.
Dopo l'allestimento a Palazzo Chiericati di Vicenza, arriva ora alle Gallerie una mostra di emozioni, di verità, che fanno realmente «vivere la Grande Guerra», trasformando una «epopea», conosciuta dai più solo attraverso i libri di storia, in quello che la guerra in realtà fu «ferro, fuoco e sangue».
Attraverso le fotografie di Giuliano Francesconi e il progetto espositivo di Mauro Zocchetta, la mostra ci parla degli orrori vissuti da milioni di uomini scaraventati in prima linea a scoprire un mondo severo e ignoto.
I materiali, tutti frammenti di oggetti utilizzati durante il primo conflitto mondiale e raccolti sulle montagne vicentine, sono restituiti dal fotografo Giuliano Francesconi al contemporaneo con straordinaria sensibilità, con un’armonia e una bellezza che induce a meditazioni e a riflessioni profonde sugli errori-orrori della guerra.
Come ci ricorda il curatore della mostra Mauro Passarin «dopo lo scontro, i luoghi dove si era combattuto apparivano come quadri apocalittici.
«Ogni forma di vita vegetale e animale era distrutta, il senso della morte era totale e la desolazione delle cose poteva dare l’immagine di un pianeta vulcanico senza più possibilità di vita.
«Per la prima volta nella sua storia, l’uomo era riuscito a riprodurre la forza devastante delle catastrofi naturali. E questo avveniva con aspetti di sorprendente modernità».
Ecco allora apparire in mostra, a grandissime dimensioni, maschere antigas, matasse di reticolati, spuntoni, tubi esplosi dalla nitroglicerina, un cucchiaio formato da un proiettile, pinze per tagliare i reticolati, gli occhialini contro il riverbero della neve, vecchie suole di scarponi, baionette, elmetti deformati, una fila di piccole bottiglie che il fuoco nemico non ha rotto ma piegato: oggetti qualunque e immagini che trascinano il visitatore in un mondo altro, popolato di potenti, terribili «fantasmi» di ferro e fuoco.
L'esposizione, visitabile fino al 6 gennaio 2019, viene inaugurata alle Gallerie venerdì 18 maggio alle 19.00, al termine della tavola rotonda dedicata a «Le televisioni europee e il Centenario della Grande Guerra» che conclude la seconda giornata del convegno internazionale «Rewinding the Great War. La cultura visiva e il centenario del primo conflitto mondiale».
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