Ripensare l’ambiente, con Marco Aime e Roberto Mezzalama
Il futuro del pianeta è al centro del secondo appuntamento dell’Agosto degasperiano
Marco aime - Sotto, Roberto Mezzalama.
Mercoledì 2 agosto alle 17 è atteso il secondo incontro della rassegna «Agosto degasperiano – Inquietudini», dal titolo Ripensare l’ambiente.
Negli spazi di Malga Costa, ad Arte Sella, l’antropologo Marco Aime e lo scienziato ambientale Roberto Mezzalama daranno vita a un dialogo severo ma propositivo su un tema che non possiamo più ignorare: il nostro impatto sulla salute del pianeta.
«Chi ha capito e non fa niente, non ha capito niente.»
Si chiude così il libro di Roberto Mezzalama, Il clima che cambia l’Italia, uscito per Einaudi nel 2021.
Un proverbio sentito dall’autore per caso, che sintetizza però una verità che sembra inconfessabile del nostro vivere: gli effetti del cambiamento climatico sono già qui, davanti ai nostri occhi, e stanno cambiando tutto, dal paesaggio ai fiumi, dai mari alle nostre abitudini.
Non serve citare gli eventi atmosferici sempre più intensi e imprevedibili, o i lunghi periodi di siccità alternati alle alluvioni, o le temperature in crescita in tutto il mondo per capire che qualcosa nell’equilibrio del nostro pianeta si è profondamente modificato.
Davanti a sfide tanto grandi e complesse, è necessario ripensare al nostro rapporto con l’ambiente, passando da una concezione che vede contrapposti «noi e la natura» a una presa di coscienza che ribalta la prospettiva a «noi nella natura»
Proprio di questo cambio di paradigma parleranno i due ospiti dell’Agosto degasperiano 2023, quest’anno intitolato «Inquietudini». Mercoledì 2 agosto, ore 17.00, a Malga Costa e in collaborazione con Arte Sella, l’antropologo Marco Aime e lo scienziato ambientale Roberto Mezzalama nell’incontro Ripensare l’ambiente.
Da noi e la natura a noi nella natura daranno vita a un dialogo dall’obiettivo ambizioso ma necessario: trovare soluzioni, teoriche e pratiche, per ridurre il nostro impatto sul pianeta.
Aime proseguirà l’indagine già avviata nell’Agosto degasperiano dell’anno scorso sul tema dell’identità, per comprendere come i singoli cittadini e le comunità possano rispondere a una situazione emergenziale di questa portata, mentre Roberto Mezzalama ci regalerà lo sguardo di chi per lavoro si confronta quotidianamente con gli effetti prodotti dal cambiamento climatico.
Due background diversi, due settori disciplinari differenti, un orizzonte comune: davanti a una prospettiva che travolge certezze ed equilibri secolari, è necessaria una presa di coscienza collettiva, per costruire un’alleanza globale basata su un intreccio di saperi che ci sappia dare nuove visioni del mondo.
Nell’esplorazione del mare agitato del nostro tempo che sta portando avanti l’Agosto degasperiano 2023, la questione ambientale incrocia anche il tema generazionale che affronteremo nei prossimi incontri: la preoccupazione dei più anziani di lasciare un mondo peggiore incontra la legittima paura dei più giovani di ereditare un mondo che sarà presto invivibile.
In mezzo si colloca il compito difficile di chi oggi prende le decisioni, ed è costretto a scegliere tra costruire un futuro possibile o continuare un presente insostenibile.
MARCO AIME
Il viaggio, la differenza, l’identità. Sono questi i tre nuclei su cui si fonda la ricerca di Marco Aime, nato a Torino nel 1956, antropologo culturale e professore all’Università di Genova.
Dopo anni di ricerche spesi nell’Africa occidentale, tra Benin, Burkina Faso e Mali, Aime ha rivolto il suo sguardo verso l’Italia, indagando la vita nelle Alpi, nelle valli cuneesi e a Lampedusa.
Sempre sorretto da una convinzione: è nell’incontro con il diverso che possiamo mettere in discussione noi stessi.
Tra le sue pubblicazioni più recenti: Classificare, separare, escludere. Razzismi e identità (Einaudi 2020), Pensare altrimenti. Antropologia in 10 parole (ADD 2020), Confini (con Davide Papotti, EGA 2023), La carovana del sultano. Dal Mali alla Mecca: un pellegrinaggio medievale (Einaudi 2023).
ROBERTO MEZZALAMA
Laureato in scienze naturali e di professione consulente ambientale, Roberto Mezzalama è nato a Biella nel 1966.
Il suo lavoro lo ha portato a contatto con le conseguenze del cambiamento climatico in tutto il mondo, dallo scioglimento del permafrost in Canada alla desertificazione della savana in Africa, fino all’Italia, su cui ha scritto il reportage «Il clima che cambia l’Italia. Viaggio in un Paese sconvolto dall’emergenza climatica» (Einaudi 2021).
Collabora con l’Università di Harvard ed è membro del Consiglio d’Amministrazione del Politecnico di Torino.
Prenotazioni.
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Info e contatti.
Per assistenza o informazioni è possibile contattare il numero 0461.314845 o scrivere a [email protected].
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