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A 70 anni dall’incidente del Battaglione «San Marco»

Il 23 luglio 1954, durante un’esercitazione di tiro con mortaio, cinque marinai del Battaglione «San Marco» perirono per lo scoppio accidentale dell’arma

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Sono passati ormai 70 anni da quel tragico venerdì 23 luglio 1954, durante un’esercitazione di tiro con mortaio, dove cinque marinai del Battaglione «San Marco» perirono per lo scoppio accidentale dell’arma da fuoco, nei boschi circostanti la piccola frazione di Levico Terme. Zona in quegli anni utilizzata come area addestrativa per tiri militari.
Per ricordare quel tragico evento, dal 1972, il gruppo «Tullio Moschen» dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia presieduta da Alberto Roat, promuove una celebrazione religiosa al cospetto del monumento eretto nel luogo dell’incidente.
 
Alla presenza di tutti i gruppi marinai del Trentino e del Veneto, inquadrati dal Capitano di Fregata Giorgio Martini, con il Delegato Regionale Paolo Mele, al «Gruppo Nazionale Leone San Marco» del Veneto ed Emilia-Romagna, ai «Veterani Battaglione San Marco», oltre alle rappresentanti della Croce Rossa, dei fanti, bersaglieri, alpini, paracadutisti e carabinieri in congedo della Valsugana. Per la Marina Militare presente una delegazione del Circolo sottufficiali della caserma-distaccamento «Giovanni Agnes» di Levico Terme.
 
In rappresentanza del comune l’Assessore alla Cultura Paolo Andreatta, con l’appoggio del Cav. Arturo Benedetti. Dopo la deposizione della corona d’alloro e la preghiera del marinaio, sono state ricordate le cinque vittime di quella tragica esplosione: i sergenti Vittorio Cantù e Giovanni Matera ed i marò Angelo Rotondo, Ignazio Scaglione e Giorgio Guala, al suono del «fischio» del nostromo Antonio Bressan.
 
Presente alla cerimonia una delegazione del Primo Reggimento San Marco della Brigata di Marina (Sottotenente di Vascello Manuel Franzini, Primo Luogotentente Nicola Ragno, Secondo Capo Aiutante Vito D'Onofrio) giunta da Brindisi per la commemorazione e una delegazione dei marinai austriaci Österreichische Marine-Verband (Ö.M.V.).
Dopo la cerimonia di Quaere ne è seguita subito dopo un’altra sul cimitero di Levico, per ricordare i caduti austro ungarici della Prima Guerra Mondiale ed anche tutti coloro che persero la vita nell’adempimento del proprio dovere.

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