Concerto sulle Torri del Vajolet per festeggiare 90 anni
Sabato 16 settembre, i componenti della «Mùsega de Poza» ripetono l’ascesa del 2003, su Winkler, Stabeler e Delago per celebrare lo storico compleanno
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Stesso posto, stesso obiettivo, stesso gruppo. E stesse grandi e memorabili emozioni.
La «Mùsega de Poza» - la Banda di Pozza - a vent’anni dall’impresa in vetta alle Torri del Vajolet che ancora oggi ricorda con orgoglio e soddisfazione, il 16 settembre ritorna in cima alle montagne per festeggiare il suo 90° compleanno.
E lo fa salendo in alto, così in alto che la musica non troverà barriere, sarà portata sulle ali del vento e sulle ali dei fieri rapaci.
I componenti della Mùsega de Poza la mattina di sabato 16 settembre prepareranno uno zaino particolare, mettendoci dentro gli strumenti - chi suona il basso tuba, dovrà legarlo saldamente con corde e supporti - da portare fino a 2.800 metri, in cima alla Winkler, alla Stabeler, alla Delago, tre fra le più celebri Torri del Vajolet.
Una scalata di almeno quattro ore, preceduta da una camminata che dai 1.900 metri del Gardeccia porterà prima ai rifugi Vajolet e Preuss e, poi, ai 2.600 metri del Rifugio Re Alberto I.
Da lì comincerà la sfida più grande: l’arrampicata delle tre Torri, tra le più fotografate e conosciute nel mondo escursionistico e alpinistico, con imbrago, casco, volontà, tenacia e tanta adrenalina.
Lassù, a oltre 2800 metri, il maestro Giancarlo Dorich dirigerà i suoi suonatori e le sue suonatrici in brani della tradizione ladina.
Chi sarà ai piedi delle Torri scruterà il cielo settembrino col naso all’insù, sentendosi spettatore privilegiato di un concerto in un teatro dalla bellezza indescrivibile.
Ma la gioia più grande sarà della Mùsega de Poza che, unita da novant’anni, rispetta e porta avanti la tradizione e, al contempo, si dà nuovi importanti obiettivi da raggiungere, come gruppo, come amici, come famiglia.
Il 16 settembre sarà memorabile per le emozioni che vivranno i componenti della Banda di Pozza, ma anche per chi avrà la fortuna di ascoltarli e vederli lassù, piccolissimi, ma fortissimi.
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