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Nel pomeriggio di sabato 13, a «Porteghi e Spiazi» di Lavis

Ottone Primo incontra Sant’Udalrico nella rievocazioone storica della sua morte

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Nell’ambito di «Porteghi e Spiazi», a suscitare un forte interesse sarà la rievocazione storica in programma nel pomeriggio di sabato.
Come ha ricordato l’assessore comunale Franco Castellan, Lavis è stata scelta, per il 2024, come luogo dell’anno della Via Claudia Augusta: l’antica strada romana che, dall’Adriatico e dalle pianure del Po, attraversando le Alpi, porta fino al Danubio.
Una strada percorsa da grandi condottieri, compreso Ottone primo e, dunque, la rievocazione farà incontrare il corteo dell'imperatore stesso, di ritorno da Roma, con Sant'Udalrico che – narra la leggenda – volle esalare il suo ultimo respiro in terra tedesca e dunque si spense a Lavis.
Si dice che i suoi resti siano conservati in una nicchia al di sotto della chiesa locale, dedicata proprio a lui.
 
La rievocazione storica partirà alle 17.30 dal Ponte di Ferro di Piazza Loreto e percorrerà le vie del paese fino a giungere all’incontro col Vescovo di Augusta (che poi passerà alla storia come Sant’Udalrico).
La conclusione sarà nel Giardino della scuola dell’Infanzia Maddalena di Canossa, che ospiterà anche l’accampamento di nobili e del corteo che segue l’imperatore: ci saranno artigiani, palafrenieri e mestieri antichi fino al giorno seguente.
A dare emozione e animare tutta la rievocazione sono due associazioni di figuranti in costume: il Gruppo storico culturale Arzberg della Val di Non e la Confraternita del Leone di Brescia.
Per la manifestazione, sono attesi anche il rappresentante dell’associazione transnazionale «Via Claudia augusta», Christoph Tschaikner e il presidente Walter Stefan.
 
Dopo il corteo storico alle ore 18, sul palco principale della festa, vicino al Comune e all'accampamento medievale, un araldo leggerà il suo proclama:
«Si zittiscano i gioiosi tamburi, Si tacciano le allodole e gli usignoli che si silenzi il popolo tutto per celebrare gli onori ad ottone primo, il Grande.
«Il popolo del Ponte dell'Avisio è in festa; onore a Tuo padre Enrico perché tra tutti ti scelse successore. Sei fonte di saggezza e, potente come un fiume inarrestabile, hai ricomposto il Sacro romano impero come Carlo Magno ebbe idea prima di te.
«Benvenuto Ottone, duca di Sassonia che diventasti re dei Franchi Orientali degli Italici e tanto ti impegnasti per unire tutti i popoli.»
 
«Che il tuo sacro impero possa durare mille anni e che fioriscano i fiori di alloro al tuo passaggio diventando ghirlande di gloria. Anche qui, al ponte dell'Avisio ti acclamiamo, affiancato dal tuo inseparabile amico Udalrico vescovo e principe di Augusta, perché mai dimenticheremo come avete liberato l'Europa dal giogo soffocante dei Barbari: magiàri crudeli che tanta sofferenza hanno portato anche nelle nostre terre.
«Che sia ricordata in eterno la via Claudia Augusta che così tanta Gloria ha portato a Lavis terra di Passaggio. Di ponti, di unione.
«E allora che riprendano le danze e i balli per festeggiare l'imperatore Ottone, fresco dall'incoronazione Papale a Roma e unto di misericordia in questo secolo e nel futuro. Che il popolo lavisano accolga la sua corte imperiale, i duchi e i principi.

«Che venga rifocillata tutta e che possa trovare un luogo di riposo per la notte prima del lungo ritorno a Magdeburgo ad Acquisgrana.
«Che si accolga anche il Vescovo di Augusta Udalrico che di certo un giorno verrà chiamato Santo e che queste terre non dovranno mai dimenticare.
«Che sventolino le bandiere. Che cantino i merli e le allodole Ripartano i tamburi. E che gioisca il popolo tutto per il nostro imperatore Ottone il Grande, totius orbis capo cioè capo di tutto il mondo.»

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