Lettere al Giornale – Paolo Mario Buttiglieri
Facendo apparire la realtà, anche la più violenta, all’immaginazione, essa ne dissolve la sostanza reale
La violenza dell’immagine (e, in generale, dell’informazione o del virtuale) consiste nel far sparire il Reale.
Tutto deve esser visto, tutto deve essere visibile.
L’immagine è il luogo per eccellenza di questa visibilità.
Tutto il reale deve convertirsi in immagine, ma quasi sempre è a costo della sua scomparsa.
È d’altronde proprio nel fatto che qualcosa in essa è scomparso che risiede la seduzione, il fascino dell’immagine, ma anche la sua ambiguità; in particolare quella dell’immagine-reportage, dell’immagine-messaggio, dell’immagine-testimonianza.
Facendo apparire la realtà, anche la più violenta, all’immaginazione, essa ne dissolve la sostanza reale.
È un po’ come nel mito di Euridice: quando Orfeo si volta per guardarla, Euridice sparisce e ricade negli inferi.
Paolo Mario Buttiglieri
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