Lettere al Giornale - Claudio Riccadonna
Europei di calcio: Altro che «siamo pronti alla morte» come recita l'inno nazionale!
Altro che «siamo pronti alla morte» come recita l'inno nazionale!
Non si è visto nulla, se non la pochezza collettiva ma, nemmeno, lo sforzo, l'audacia, la generosità di qualche singolo.
Dovreste, cari professionisti del pallone, essere pronti al pubblico ludibrio! Infatti, come c'è il carro trionfale per i vincitori di europei e mondiali, dovrebbe esserci anche il carro della vergogna da veder sfilare lentamente sotto gli occhi di tutti e sotto lo sguardo severo dei tanti italiani turlupinati, costretti ad assistere ad uno spettacolo indecoroso e vergognoso.
Una squadra senza mordente, senza idee, senza energia mentale e fisica, priva di combattività, assolutamente indolente e inetta, priva di qualsiasi scatto di orgoglio, che ha continuato a passeggiare in campo, con retropassaggi fino al termine allo scopo, forse, di difendere il risultato (certo da un'eventuale goleada!!).
Un'Italia che ha rischiato di ridurre le distanze, addirittura prima grazie ad un possibile clamoroso autogol svizzero, e poi grazie a un appoggio di Scamacca che ha avuto il coraggio di sbagliare un goal alla portata anche di un dilettante di terza categoria.
Le scuse non saranno mai sufficienti (tuttavia almeno ci fossero) a fronte di tantissimi italiani, sottoposti non di rado alle miserie del vivere quotidiano, che devono combattere giornalmente per sbarcare il lunario e per arrivare a malapena alla fine del mese.
E voi invece che non conoscete periodi di magra e che non sopportate il minimo sacrificio, continuerete a farvi coccolare dai vostri lauti compensi supermilionari con l'ostentazione delle vostre auto da sceicchi e delle vostre case di lusso...
Mah!
Claudio Riccadonna
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