Lettere al Giornale – Riccadonna Claudio
La Televisione usata come potente «analgesico» mentale e sociale
Trattasi di televisione d’evasione o di invasione? Si, perché quel contenitore occupa prepotentemente i tuoi spazi quotidiani, irrompe in essi e li subordina alle scelte “più facili” dei suoi palinsesti.
Ecco allora che giornalmente, ad orari studiatamente calcolati, per accontentare le esigenze più distraenti dell’intera famiglia, ad hoc si susseguono, quasi con una ritualità sacrale, i programmi preferiti della casalinga «abbandonata», gli imperdibili e «catatonici» cartoons per i più piccoli, le trasmissioni sportive per i più convinti e tradizionalisti calciofili, nonché tutti quegli intrattenimenti televisivi, il cui unico obiettivo è puramente ludico ed evasivo.
Davvero dei recipienti creati abilmente ad arte, privati di qualsiasi contenuto educativo e didascalico.
Rilassarsi e svagarsi aiuta, fa bene al corpo e allo spirito, tuttavia «l’uomo non vive di solo pane»!
I programmi di utilità sociale vengono per lo più relegati invece ad orari «scomodi» o sconvenienti, o su reti televisive poco «commercialmente appetibili».
L’invasione del piccolo schermo vuole così intorpidire, assopire le coscienze, «mitridatizzare» e assuefare, al fine di omologare tutti verso l’acriticità e «la banalità».
Altresì la televisione «leggera» potrebbe desensibilizzare e rendere ognuno drammaticamente indifferente alle problematiche più stringenti.
L’importante è non pensare, azzerare la capacità di sana riflessione, anche perché meditare sui problemi può risultare doloroso! La TV insomma come potente “analgesico” mentale e sociale.
Forse aveva ragione il poeta latino Giovenale quando sintetizzò la formula del benessere popolare nell’espressione «duas tantum res (populus) anxius optat:panem et circenses» ( soltanto due cose il popolo si aspetta ansiosamente: il pane e gli spettacoli circensi).
Tuttavia quanti programmi trash, quante trasmissioni spazzatura popolano i nostri palinsesti.
Oltremodo quanti inutili e inconsistenti «professionisti delle ospitate seriali» super pagati (anche 20000 euro per un’apparizione “evanescente”) ammorbano il piccolo schermo…
Riccadonna Claudio
Ala
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