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Donati al Museo del Buonconsiglio documenti e manoscritti

La famiglia Gerola ha donato l'archivio privato del fondatore e 1° direttore del museo

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Nella magnifica sala Vescovi del Castello del Buonconsiglio, alla presenza della vicepresidente e assessore alla cultura della Provincia autonoma di Trento Francesca Gerosa, dell’assessore comunale Monica Baggia, del direttore del Castello del Buonconsiglio Laura Dal Prà e del conservatore del museo Claudio Strocchi, si è tenuta la cerimonia di donazione al museo di gran parte dell’Archivio privato di Giuseppe Gerola.
 
Il 6 novembre del 1924, sette mesi dopo l’inaugurazione del museo avvenuta il 27 aprile alla presenza del principe Umberto di Savoia, il re Vittorio Emanuele emanava il Regio Decreto che istituiva il Museo Nazionale presso il Castello del Buonconsiglio.
A cent’anni da quella storica data Giuseppe, Maria Laura e Paolo Gerola, nipoti di Giuseppe Gerola, primo soprintendente e primo direttore del Museo, hanno donato importanti documenti, manoscritti e lettere provenienti dall’archivio di famiglia che raccontano la vita professionale e familiare del nonno.
 
«È una nuova importante ricorrenza quella di oggi - ha detto Gerosa - che segna i 100 anni dall’istituzione ufficiale del Museo, ma è anche un’occasione per riflettere sul legame tra il Castello del Buonconsiglio e il suo primo direttore, Giuseppe Gerola, una figura fondamentale per la tutela del patrimonio culturale trentino e italiano. A cento anni dalla fondazione del Museo, la donazione di significativi documenti dell’archivio Gerola da parte della famiglia è un gesto di grande generosità e un atto che conferma il profondo significato storico e culturale di questo luogo».
 
Tra i molti materiali fondamentali per ricostruire la storia di molti fatti che hanno segnato l’avvio della tutela del patrimonio artistico, storico ed archivistico dopo l’annessione del Trentino al Regno d’Italia il più importante è il manoscritto intitolato «Riservatissimo. Appunti sull’opera svolta dal dott. Giuseppe Gerola per il ricupero degli oggetti d’arte e di storia spettanti al Trentino», nel quale in prima persona egli racconta in maniera dettagliata il recupero di quei patrimoni d’arte e di storia, sia pubblici che privati, che erano nel nostro territorio trentino ma che nel corso dell’Ottocento e durante gli anni del primo conflitto erano stati trasferiti presso importanti istituzioni pubbliche austriache.
 
Inoltre, nell’ambito della ricca corrispondenza professionale e personale, spicca il corposo scambio epistolare che Gerola intrattenne per molti anni con Corrado Ricci, direttore generale delle Antichità e Belle Arti, Paolo Maria Tua, direttore del Museo di Bassano, Gino Fogolari, importante storico dell’arte di origini trentine e direttore delle Gallerie dell’Accademia di Venezia e Santi Muratori, direttore della Biblioteca Classense a Ravenna. Una ulteriore parte delle lettere sono missive private indirizzate a membri della sua famiglia come la sorella Rosalia dalle quali emerge un grande affetto per la sorella, la moglie e i figli. Non mancano fotografie di Giuseppe Gerola da solo o con la famiglia, le fotografie con i reali di casa Savoia quando venivano ad omaggiare Cesare Battisti e gli irredentisti nella Fossa dei Martiri.
 
Nella donazione sono presenti anche molti articoli di giornali dell’epoca a tema culturale e artistico che Gerola raccoglieva ed evidenziava con matite rosse e blu.
«Il grande atto di liberalità compiuto in questa occasione dagli eredi di Giuseppe Gerola - ha detto il direttore del museo Laura Dal Prà - si unisce idealmente al tributo del museo nei confronti del suo fondatore  concretizzatosi nelle molteplici iniziative intraprese nel corso del 2024, anno del Centenario».

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