Stamattina a Trento «Il senso di fare banda»
Si è svolto il convegno promosso dalla Federazione Corpi bandistici provinciale
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Nell'ambito del settantesimo anniversario della sua fondazione, la Federazione dei Corpi Bandistici del Trentino ha promosso una due giorni dedicata a riflettere sul presente e offrire spunti di riflessione sul futuro.
Oggi e domani sociologi, musicisti, storici, musicologi, intellettuali ed esperti si alterneranno in relazioni e tavole rotonde per parlare del «Senso di fare banda».
Proprio stamattina a Trento, presso la sede de «I Minipolifonici», l'apertura del convegno che ha visto la presenza anche dell'assessore provinciale all’istruzione, università e cultura.
È, quella delle bande, una realtà diffusa capillarmente sul territorio provinciale e intrinsecamente connessa con la storia del Trentino, con la sua cultura e le sue radici, come ha messo in luce l'assessore provinciale.
Le bande, da sempre, scandiscono i momenti importanti della vita di una comunità, le celebrazioni e le feste che sono state apprezzate ancora di più al termine del lockdown imposto dalla pandemia.
Nelle parole dell'assessore anche l'orgoglio per la formazione musicale del territorio, un unicum a livello nazionale, e per questa due giorni di confronto e di stimolo che la Federazione dei Corpi bandistici ha voluto proporre per guardare al futuro.
Nel corso della mattina di lavori la presentazione curata dal professor Christian Arnoldi, insegnante di Sociologia della comunicazione presso il Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive di Rovereto, e dei risultati della ricerca commissionata al Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell’Università di Trento con i professori Mario Diani e Silvia Sacchetti.
Una ricerca che ha visto un'ottantina di bande contattate per circa un migliaio di questionari, di cui 780 compilati per esteso, per restituire una fotografia il più possibile aggiornata dei bandisti e delle bande trentine di oggi.
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