Congresso Fnsi, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Bartoli
«Il giornalismo non è morto. Occorre il confronto tra le istituzioni» – «L’importanza di difendere l’informazione di qualità. Il cambiamento non mi spaventa»
«L'intelligenza artificiale sarà la tomba per le forme di giornalismo poco qualificate. Le farà meglio, più velocemente e gratis.
«Per questo dobbiamo difendere il giornalismo di qualità, di questo dobbiamo parlare».
Lo ha detto il presidente dell'Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli, intervenendo mercoledì 15 febbraio 2023, al Congresso della Fnsi a Riccione.
«Quando sento parlare di diatribe tra pubblicisti e professionisti, invece del futuro del giornalismo, mi viene la depressione, – ha proseguito. – Serve lucidità e determinazione nel difendere i valori. Il cambiamento non mi spaventa: il giornalismo non è morto e probabilmente vivrà molto a lungo, sarà sempre ricerca della notizia e verifica delle stesse.»
«Chiamiamo a confronto il Parlamento su tutti i temi aperti, – ha detto ancora. – Il decreto sulla presunzione di innocenza è un provvedimento sbagliato che si colloca in epoca predigitale.
«Se la sede del Parlamento Ue fosse stata posta in Italia la notizia del QatarGate sarebbe stata data nel 2025 o più tardi. Anche sulle intercettazioni abbiamo detto parole chiare.»
Bartoli ha sottolineato che «il giornalismo soffre di una duplice patologia: la disgregazione degli elementi che garantivano un equilibrio economico e la perdita di centralità del giornalismo nella scena comunicativa».
Poi ha ricordato le «proposte concrete» che sono state avanzate.
«Forte incremento del pluralismo, restituzione del value gap da parte delle piattaforme, un serio contrasto al dumping e ai monopoli, una seria politica sui social per la cessazione della fabbricazione delle fake news.»
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