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«Dire che siamo basiti, arrabbiati, indignati è veramente poco»

Andrea Maschio, Filippo Degasperi, Marco Santini e Paolo Negroni ritengono che il messaggio contro la violenza assistita sia fuorviante, fazioso e di parte

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Dire che siamo basiti, arrabbiati, indignati è veramente poco.
Apriamo il quotidiano online L’Adigetto.it e ci imbattiamo in questo banner.
Lì per lì d'istinto siamo quasi soddisfatti del fatto che si faccia pubblicità contro la violenza e soprattutto quella legata ai minori. La violenza assistita! Si parla di violenza assistita con immagini di bambini che vedono e ascoltato un padre che urla alla madre.

La prima cosa che notiamo è che quindi si parla di «violenza assistita intrafamiliare» cioè «atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica compiuti su figure di riferimento o su altre figure - adulte o minori – affettivamente significative di cui il/la bambino/a può fare esperienza direttamente (quando la violenza avviene nel suo campo percettivo), indirettamente (quando il/la bambino/a è a conoscenza della violenza) e/o percependone gli effetti» (Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia - CISMAI) .
 
Quindi:
1. non è violenza assistita in genere ma assistita dal minore in famiglia!!
2. non è esercitata dal padre contro la madre ma da un genitore contro l’altro e/o viceversa!!!
 
Per giusta informazione clicchiamo sul banner ed entriamo nella pagina della P.A.T. e precisamente dei Servizi Sociali in Trentino per la tutela delle donne vittime di violenza.
Sia chiaro troviamo questo lavoro, questa pagina ed i suoi contenuti importanti e fondamentali per la tutela della donna ciò che sottolineiamo gravissimo invece è che per farlo si colleghi un video, scaricabile, e che alleghiamo alla nostra comunicazione, assolutamente scorretto sbagliato perché afferma che esiste sempre e solo la violenza assistita nei confronti della mamma. Neanche della donna ma della mamma. Con logica conseguenza che il mostro è il padre.
La violenza non ha genere. Fino a quando continueranno a girare messaggi di questo tipo non riusciremo a fare quel passaggio culturale necessario a comprendere che non esiste un soggetto debole nella coppia ma esistono soggetti che la coppia può indebolire.
In questo modo invece si assiste alla demonizzazione del padre, l’apriorismo e il pregiudizio che il maschio sia l’unica fonte da cui provengono le violenze. E questo non fa per nulla bene alla lotta al femminicidio ed alla violenza sulla donna.
 
Esistono, certamente e purtroppo, casi di condotte con forme di violenza perpetrate dall’uomo sulla donna fino a quella più dissennata e folle del femminicidio.
È importante evidenziare e considerare che infierire e produrre nocumento nell’ambito familiare sugli altri membri non è una prerogativa esclusivamente maschile. Esiste infatti un’ampia gamma di violenze psicologiche, oltre che fisiche, messe in atto dalla donna, vi sono molti casi in cui la donna controlla e manipola psicologicamente, esercitando il dominio nella coppia e nella famiglia.
Dalla campagna informativa sul numero verde, da chiamare per allertare e denunciare casi di violenza, passa un messaggio, a nostro avviso, evidentemente fazioso e parziale quando pare che sia solamente l’uomo a rappresentare una minaccia alla serenità e stabilità familiare e all’incolumità dei soggetti appartenenti.
 
I messaggi dovrebbero essere più attenti alle sfumature svianti.
In questo modo non si realizza in modo corretto lo scopo di tutelare le vittime della violenza, che non ha genere, non è segmentatile e può provenire da ogni soggetto adulto appartenente al nucleo, inclusi i parenti stretti.
Per questo in Consiglio Provinciale abbiamo presentato il DDL 46/XV volto alla modifica di normative e prassi in materia di allontanamenti facili e violenza domestica Per questo in Consiglio Comunale abbiamo fatto istituire il Registro di Bigenitorialità.
Per questo come Gruppo M5S abbiamo realizzato il tavolo di confronto e lavoro sul DDL 735.
Siamo tuttavia abituati a queste strumentalizzazioni ma non ci rassegniamo.
 
Andrea Maschio – M5S Comune di Trento
Filippo Degasperi – M5S Provincia Autonoma di Trento
Marco Santini – M5S Comune di Trento
Paolo Negroni – M5S Comune di Trento

Il nostro commento in altro servizio a questo link

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