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Conto corrente per protestati, piccola guida sulle soluzioni

Va da sé che la soluzione ideale sarebbe quella di pagare i debiti che hanno causato il protesto e fare regolare domanda di cancellazione al Tribunale...

Secondo l’ultimo Osservatorio di Cerved, una delle più importanti società nazionali per l’analisi, la gestione e il rischio del credito, tra luglio e settembre sono tornati a crescere i protesti, dopo sei anni di percentuali costantemente in calo.
Chiariamo, per quei lettori che non lo sanno, cos’è un protesto e, soprattutto, quali sono le possibili soluzioni da adottare se ci si ritrova ad affrontare questa spiacevole situazione.
 
Il protesto è l’atto pubblico, attraverso trascrizione in appositi registri conservati nelle varie sedi della Camere di Commercio territoriali, con cui un ufficiale giudiziario certifica che un titolo di credito, come ad esempio un assegno o una cambiale, non è stato pagato.
Quando ciò accade chi viene iscritto al Registro Informatico dei Protesti si trova in difficoltà, in quanto la sua credibilità creditizia viene seriamente compromessa.
Le stesse banche sono poco propense a concedere l'apertura di un conto corrente a chi è protestato, tanto che può diventare complicato eseguire le più comuni operazioni bancarie quotidiane, come effettuare pagamenti o farsi accreditare stipendi o pensioni.
 
Esistono, però, soluzioni efficaci, soprattutto grazie a quella branca dell’economia che si chiama Fintech, ossia la fornitura di servizi e di prodotti finanziari attraverso il Web.
Ricercare alternative all’apertura di un conto corrente per protestati è più facile di quanto si pensi, utilizzando, ad esempio, una delle numerose carte di pagamento dotate di IBAN oppure aprendo uno degli altrettanto numerosi conti online che vengono gestiti attraverso app dedicate installate sullo smartphone.
Per autorizzare pagamenti e ricevere accrediti è, infatti, più che sufficiente possedere un IBAN e non è obbligatorio essere titolari di un conto corrente standard.
 
Se si preferisce invece l’apertura di un conto tradizionale, però, nulla vieta di fare richiesta alla propria filiale di fiducia, segnalando magari la propria situazione: non è, infatti, così certa una risposta negativa nonostante risulti un po’ più problematico.
Nell’ultima ipotesi è difficile ottenere un libretto degli assegni per un protestato, a causa della scarsa reputazione creditizia.
Del resto il pagamento tramite assegno è diventato ormai obsoleto, a fronte di tutte le novità che il settore offre, decisamente più smart e pratiche.
 
Va da sé che la soluzione ideale sarebbe quella di pagare i debiti non saldati che hanno causato il protesto e fare regolare domanda di cancellazione al Tribunale.

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