Buoni pasto, apprensione per i ristoratori trentini
«Se peggiorano le condizioni a rimetterci sono le imprese e i lavoratori»
È concreta la preoccupazione dei ristoratori del Trentino all’indomani della notizia, appresa dalla stampa, che il sistema di gestione dei buoni pasto dei dipendenti provinciali Easy Lunch verrà abbandonato, ripristinando la graduatoria della gara indetta dalla Provincia Autonoma di Trento nel 2019.
E con essa, condizioni e percentuali di ribasso (7,73%) a carico degli esercenti (erano nulle con il sistema in house dell’ente pubblico) che rischiano, dopo pandemia e rincaro delle materie prime, di mettere in ginocchio l’intera categoria.
Con l’aggravante che nel resto d’Italia, grazie al Decreto Aiuti ed alla presa di posizione di FIPE, è previsto un tetto massimo del 5% alle commissioni.
«Siamo preoccupati – spiega il segretario dell’Associazione ristoratori del Trentino Mattia Zeni – perché torniamo indietro ad un sistema che ha sempre creato difficoltà alle imprese: le commissioni sui buoni pasto sono sempre state una spina nel fianco perché mettono in difficoltà la tenuta dei conti delle imprese in un settore, quello della pausa pranzo, dove i margini sono già risicati e gli importi di entità lieve.
«Se erano difficili da sostenere prima della pandemia e soprattutto prima dei rincari dei costi per le materie prime, oggi tornare a dover applicare quelle commissioni diventa un problema.
«Un problema che si riverserà sulle imprese che valutano seriamente se non sia il caso di smettere di offrire un servizio praticamente in perdita, e sui lavoratori, che vedranno ridotta la platea degli esercizi dove poter usufruire dei buoni pasto.
«Ci auspichiamo un intervento – conclude Zeni – perché crediamo sia assurdo tornare ad un sistema peggiorativo per tutti gli attori coinvolti: l’ente pubblico, gli esercenti e i lavoratori.»
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