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Commercio all’ingrosso, settore in evoluzione

Cambiano imprese e lavoro: in Trentino il comparto vale il 13,9% del fatturato

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Cambiano le imprese e cambia il lavoro: ciò che rimane invariato, ed anzi registra un andamento in crescita, è il peso che il commercio all’ingrosso ha sul sistema economico trentino.
L’Associazione grossisti e PMI del Trentino, aderente a Confcommercio Trentino, che oggi si riunisce per la consueta assemblea ordinaria, presenta i numeri di un settore strategico per l’economia trentina.
 
L’Assemblea ordinaria dell’Associazione Grossisti e PMI del Trentino, in programma oggi pomeriggio presso le Cantine Endrizzi di San Michele all’Adige, è l’occasione per presentare i numeri del comparto, alla luce delle trasformazioni che interessano il mondo del commercio.
Il presidente Mauro Bonvicin ha tracciato stamane nella sede di via Solteri 78 il quadro dell’andamento dell’ingrosso in Trentino.
 
Le imprese attive nel settore sono 2.551, con un calo seppur minimo rispetto al 2021 quando erano 2.593. In compenso, cresce il numero di addetti medio per azienda, che passa da 4,8 nel 2021 ai 4,9 del 2022.
Gli occupati restano sostanzialmente stabili, anche se il trend presenta un calo dai 12.648 del 2020, ai 12.538 del 2021 fino ai 12.387 del 2022. Gli addetti rappresentano comunque il 5,7% della forza lavoro provinciale.
 
Il fatturato delle imprese grossiste nel 2022 è stato di 4,70 miliardi di euro, con una crescita del 22% sull’anno precedente (3,80 miliardi) che a sua volta era cresciuto rispetto al 2020 (3,50 miliardi).
Va detto che in questa crescita pesano le dinamiche inflattive e l’aumento dei costi in particolare della materia energia. L’incidenza dell’ingrosso sul fatturato provinciale è del 13,9%.
 
«Il commercio all’ingrosso – spiega Mauro Bonvicin – è interessato da forti cambiamenti, in qualche modo spinti anche dal covid e dal conflitto russo-ucraino.
«Ma si tratta, più in generale, di un’evoluzione di un comparto che ha sempre meno confini netti tra l’attività propriamente commerciale e quella consulenziale, riferita ai servizi ed al post-vendita.
«Tant’è che sono più di 500 le aziende trentine che hanno codice Ateco primario relativo ai Servizi e codice Ateco secondario Ingrosso.
«È la dimostrazione che il mercato si sta trasformando per assecondare le richieste delle imprese.
«Un altro segnale di questa evoluzione è il calo del numero delle imprese a fronte di una crescita sia del numero medio di addetti che del fatturato.
«Significa che le imprese si stanno strutturando sempre di più, aggregandosi o, succede anche in Trentino, venendo acquisite da gruppi fuori provincia. Il che è una tendenza che non può lasciare indifferenti, né come associazione né come istituzioni.»

«Da parte nostra - prosegue Bonvicin - cerchiamo di essere sempre più vicini agli associati per fornire loro gli strumenti adatti a gestire due temi particolarmente sentiti: la formazione, e più in generale il capitale umano, e la digitalizzazione, compreso il settore della ricerca e sviluppo.
«Sono ambiti in cui una micro o piccola impresa fatica a investire risorse, per questo l’intervento dell’associazione è molto importante.
«Sia per creare occasioni di networking e relazioni, sia per sollecitare le istituzioni affinché attuino politiche di sviluppo dedicate a nuovi percorsi di formazione professionale sempre più adeguati alle esigenze delle imprese, sia perché prevedano strumenti finanziari per sostenere l’innovazione del comparto».
 
«Su tutto, c’è però anche il tema dell’urbanistica. Crediamo che la pianificazione urbanistica sia uno strumento eccezionale per disegnare il futuro delle città e dei territori, indirizzando nel complesso lo sviluppo di una comunità e della sua economia.
«Oggi ci troviamo con un piano urbanistico provinciale ancora condizionato da scenari obsoleti, che non corrispondono più alla realtà e alle prospettive future: c’è bisogno di rivedere la possibilità per le aziende grossiste di insediarsi laddove lo richieda il mercato, disegnando nuove reti di connessione tra comparti e tra filiere.
«Siamo disponibili ad essere coinvolti nei tavoli di lavoro provinciali e locali dedicati all’urbanistica ed alla pianificazione commerciale perché riteniamo, visto il suo peso specifico, che il commercio all’ingrosso rappresenti un settore cruciale per l’intera economia.»

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