Al Demo Day i migliori startup sono Exovo, Meeva e Baolfly
Trentino Startup Valley: Alle tre migliori sono andati 30mila euro ciascuna per validare il prodotto sul mercato
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Un sistema riabilitativo basato sulla robotica, una soluzione di terapia digitale per ragazzi con disturbi del neurosviluppo e un mangime ricavato dall’allevamento di insetti per ridurre l’impatto ambientale degli allevamenti animali. Sono queste le idee d’impresa – rispettivamente di Exovo, Meeva e Baolfly – che ieri, mercoledì 5 maggio, all’auditorium Paolo Prodi dell’Università di Trento si sono aggiudicate il podio del Demo Day di Trentino Startup Valley. Il programma di accompagnamento per startup cogestito da Trentino Sviluppo e Fondazione Hub Innovazione Trentino (HIT) ha visto quest’anno, nella sua terza edizione, una partecipazione attenta e motivata, con 17 proposte giunte in finale, espressione di quattro diversi settori tecnologici, le biotecnologie, l’informatica, l’educazione e l’agroalimentare. Ai primi tre classificati è andato un voucher da 30 mila euro, mentre agli altri 14 finalisti uno da 15 mila euro da spendere nei prossimi mesi per validare le idee imprenditoriali e agevolare l’entrata sul mercato.
Assegnato infine il premio speciale «Bugnion» in servizi per la tutela della proprietà intellettuale del valore di 5 mila euro alla startup Yore, che intende sviluppare un cerotto biotecnologico per rimuovere i tatuaggi in modo rapido e indolore.
Tornato finalmente in presenza dopo due edizioni digitali a causa della pandemia, il terzo Demo Day di Trentino Startup Valley si è svolto ieri, mercoledì 5 maggio, all’Auditorium Paolo Prodi dell’Università di Trento con un successo di idee innovative e di pubblico.
La competizione – frutto del percorso di accompagnamento dedicato iniziato nel novembre scorso e cogestito da Trentino Sviluppo e Fondazione Hub Innovazione Trentino (HIT) – ha visto la partecipazione di 17 idee di impresa, afferenti ai settori tecnologici nel campo dell’agroalimentare, delle biotecnologie, dell’educazione e dell’informatica.
Giovani, preparati e motivati i portavoce delle startup che – in soli tre minuti – dovevano convincere con il cosiddetto «elevator pitch» i giurati presenti in sala a scommettere sul loro progetto.
Il podio – con un premio del valore di 30 mila euro ciascuna in gettoni e denaro da spendere nella prossima fase del percorso di accompagnamento per provare ad entrare sul mercato – è andato a Exovo, Meeva e Baolfly.
- Fondata da un gruppo di alumni e dottorandi dell’Università di Trento, capitanati dal ventiquattrenne Ivan De Leonardis, studente in Data Science, Exovo sfrutta i passi in avanti compiuti dalla tecnologia e dalla robotica per proporre un sistema di trattamento riabilitativo efficace per persone con difficoltà e deficit nei movimenti, disturbi della deambulazione e dell’equilibrio.
Exovo ha infatti ideato degli esoscheletri indossabili di nuova generazione in grado di potenziare le capacità fisiche, l’intensità dei trattamenti, di realizzare protocolli personalizzati e di misurare in modo oggettivo le risposte.
- Meeva prende spunto dall’impossibilità di incontrarsi e raggiungere i centri specialistici sperimentata durante il lockdown e propone – attraverso il portavoce Elio Salvadori – una soluzione di terapia digitale da remoto per ragazzi con disturbi del neurosviluppo che sfrutta realtà virtuale e analisi di dati biometrici per migliorarne competenze relazionali ed emotive in maniera ludica.
- Baolfly, nata dalla passione per l’economia circolare e dalle competenze dell’agronoma Elena Marcolla, va invece a creare una filiera locale di recupero e valorizzazione dei sottoprodotti alimentari per produrre, mediante l’allevamento di insetti, nuove fonti di proteine alternative a basso impatto ambientale da destinare al settore zootecnico.
Soddisfatti anche gli altri 14 team finalisti che si sono aggiudicati un premio del valore di 15 mila euro da usare nei prossimi mesi per validare il proprio prodotto o servizio sul mercato.
Un premio speciale del valore di 5 mila euro per approfondire il tema della proprietà intellettuale è stato infine assegnato dallo studio di consulenza legale Bugnion a Yore, fondata da un gruppo di laureandi dell’Università di Trento, appassionati ai temi dell’imprenditorialità e delle biotecnologie, che stanno sviluppando un cerotto per la rimozione rapida e indolore dei tatuaggi.
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