I migliori libri sull’intelligenza artificiale: una breve guida
È opportuno fare un piccolo sforzo per provare a comprendere al meglio la natura, i limiti e le potenzialità di questa peculiare area di ricerca
L’intelligenza artificiale rappresenta indubbiamente un argomento di crescente attualità.
Che si tratti di automobili a guida autonoma, di assistenti personali (Siri, Cortana) o di robot da inviare su pianeti lontani, questa particolare branca della scienza svolge un ruolo sempre più dominante in molti aspetti della nostra vita.
Non di rado, tuttavia, l’intelligenza artificiale rappresenta un elemento poco definito, intangibile, raffigurato semplicemente come un computer pensante o capace di prendere decisioni al momento opportuno.
Se alla base di quest’idea vi è un fondo di verità, è tuttavia opportuno fare un piccolo sforzo per provare a comprendere al meglio la natura, i limiti e le potenzialità di questa peculiare area di ricerca.
A complicare le cose, in realtà, vi è una intrinseca difficoltà nel definire il concetto stesso di intelligenza, e questo prima ancora di approfondire o entrare nel merito di una sua eventuale artificialità.
La definizione di intelligenza, infatti, è oggetto di continui dibattiti e può variare considerevolmente in base a chi la enuncia: neuroscienziato, programmatore, psicologo, filosofo, matematico, esperto in robotica per lo sviluppo di androidi e così via.
Questi contributi sono in qualche modo complementari tra loro, ed è proprio dalla loro integrazione che nasce una visione unitaria e coerente dell’intelligenza artificiale. In altri termini, non esiste un approccio giusto o uno sbagliato: ogni visione possiede una propria ragione di esistenza e aggiunge un tassello fondamentale allo ricerca e sviluppo di nuove tecnologie.
Per questo motivo, negli ultimi anni vi è stata una progressiva saturazione di pubblicazioni a tema, dato che ciascun autore ha affrontato la tematica nel modo più congeniale o affine alla propria preparazione.
Ne consegue che diventa particolarmente complicato suggerire dei libri sull’intelligenza artificiale, in quanto molto dipenda dalle risposte che vogliamo cercare: vi è la necessità di un taglio ingegneristico? Oppure di una riflessione in termini etici e filosofofici?
Molte di queste pubblicazioni, peraltro, sono vessate da un taglio eccessivamente tecnico che, per quanto idoneo agli studiosi, rende difficoltoso l’accesso a queste informazioni da parte del grande pubblico.
Il manuale per gli studenti
Con il manuale Intelligenza artificiale. Un approccio moderno (Ed. Mylab), Russel e Norving hanno creato un vero e proprio strumento ad uso di studenti ed appassionati della materia; all’interno vengono illustrati tanto i fondamenti dell’intelligenza artificiale, a carattere teorico-pratico, quanto le più nuove applicazioni sia in campo di ricerca che di tipo commerciale. L’opera, destinata quindi prevalentemente a chi ha intrapreso o si accinge ad intraprendere un percorso accademico, è caratterizzata da significativi rimandi al machine learning, ovvero la chiave di volta della capacità di apprendere nuove capacità.
Molto interessante la possibilità di accedere a MyLab per mezzo di un codice fornito con il libro: si tratta di una piattaforma online per le esercitazioni e che permette di autovalutare l’apprendimento.
Un saggio dall’approccio «umano»
Nel libro intelligentIA (Lekton Edizioni) l’autore Davide Borghetti (medico specialista in neurologia) fa largo uso di un tono colloquiale, semplificando - senza mai scadere nell’approssimazione - concetti anche molto difficili.
Nell’opera vengono prese in esame tanto le questioni etiche che quelle filosofiche e biologiche.
Tornando alle questioni riportate in apertura, l’Autore si sofferma anche sul concetto di intelligenza, elemento di per sé già difficoltoso e foriero di numerosi interrogativi.
Si passano in rassegna dubbi e dilemmi nuovi e antichi: cosa è la coscienza? Le macchine saranno proveranno mai emozioni?
Vengono effettuati numerosi collegamenti tra intelligenza artificiale naturale (umana e non solo) e artificiale: in cosa differiscono, o in cosa sono simili?
Proprio per la sua semplicità di linguaggio, il libro rappresenta una valida scelta per chi si approccia per la prima volta, ma con determinazione e curiosità, alla tematica.
Il lato oscuro dell’intelligenza artificiale
In Né intelligente né artificiale (Il Mulino) Kate Crawford affronta, con un taglio alternativo, tutti gli aspetti materiali - e per certi versi oscuri - legati alla ricerca e allo sviluppo di intelligenza artificiale.
Questi aspetti, ignoti (o trascurati) ai più, sono un tema di estrema attualità, soprattutto in considerazione della crisi energetica e ambientale delle quali stiamo diventando testimoni.
Del resto non possiamo immaginare che, utilizzando internet o un qualunque motore di ricerca, andiamo a mettere in moto una serie di meccanismi che coinvolgono una immensa rete di infrastrutture create dall’uomo nel corso degli anni.
Pensiamo alle fibre ottiche, ai server e ai computer che, per funzionare, necessitano di energia e di raffreddamento.
Sì, perché si tratta di macchine che, per funzionare, “consumano” energia, e restituiscono calore.
Lo smaltimento di quest’ultimo, peraltro, richiede altri interventi (sistemi di raffreddamento, consumo d’acqua) che vanno a sommarsi all’energia utilizzata direttamente.
Volendo fare un passo indietro, a ben pensarci, l’esistenza della rete globale e dei computer dipende dalle attività delle industrie minerarie: non per nulla stiamo vivendo, anche in questo senso, una crisi che riguarda la produzione di microchip.
La scelta migliore per lo studio dell’intelligenza artificiale
Come detto in apertura, non esistono approcci giusti o sbagliati.
Prima di trovare una risposta, è necessario porsi la domanda corretta: che cosa cerco in un libro sull’intelligenza artificiale? Quali sono gli aspetti che vorrei approfondire, o che mi restano poco chiari?
Chi studia e frequenta corsi universitari a tema, saranno maggiormente orientati verso il libro «Intelligenza artificiale. Un approccio moderno».
Si tratta indubbiamente di una scelta dal forte valore didattico (stante la possibilità di effettuare autovalutazioni via web), per quanto il lettore occasionale possa trovare un ostacolo nel taglio tecnico e didattico.
Interessante, inoltre, l'approccio «ecologico» del libro di Kate Crawford: l’impatto ambientale dello sviluppo di tecnologie come queste rappresenta un argomento spesso lasciato in secondo piano - cosa che purtroppo avviene per molte altre problematiche ambientali, tutte apparentemente molto distanti nel tempo, ma per le quali sarebbe indispensabile attuare provvedimenti adesso.
Il libro intelligentIA di Davide Borghetti, invece, rappresenta una delle migliori e più equilibrate scelte, in quanto è capace di creare un connubio tra completezza e semplificazione dell’informazione, senza mai scadere nel banale.
Il libro, peraltro, affronta la disciplina da numerosi punti di vista, per quanto a dominare siano gli aspetti biologici e filosofici: l’opera saprà dunque accontentare sia il curioso e il lettore occasionale, quanto il professionista o lo studente.
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