Mezzo milione di euro per far crescere la ricerca e il territorio
Deliberati dal Consiglio della Fondazione Caritro contributi per 500.000 euro
Assegnare risorse destinate a giovani ricercatori post-doc impegnati in ricerche e offrire agli stessi l’opportunità di inserirsi in percorsi di crescita qualificata nel contesto di progetti che favoriscano interazioni con enti di ricerca e realtà del sistema economico-produttivo trentino.
A questo scopo è indirizzato il contributo di 500.000 euro deliberato dal Consiglio di Gestione della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto nella prima riunione dopo la pausa estiva.
Il contributo è stato assegnato al termine del percorso di valutazione del Bando 2016 per giovani ricercatori post-doc che ha visto accolte 13 delle 57 domande presentate.
Tra i progetti selezionati spiccano ricerche complesse condotte nel campo della psicologia cognitiva (3), ambientale (2), biomedico (2) agroalimentare (1), storico letterario (2), antropologico (1), delle scienze dei materiali (1) e delle scienze giuridiche (1). I progetti di ricerca saranno avviati entro la fine del 2016 e prevedono una durata non superiore a 24 mesi.
Si tratta di percorsi di ricerca condotti da giovani ricercatori, ospitati da Fondazione Mach, dal Trento Institute for Fundamental Physics and Applications, da Dipartimenti e Centri Interdipartimentali dell’Università di Trento, ma anche da altre realtà come la Fondazione Marica de Vincenzi Onlus e il Muse.
Il format innovativo di questo bando prevede il coinvolgimento di almeno una realtà di ricerca, di un’azienda del territorio e di un giovane o più ricercatori di cui uno almeno a livello post-doc, secondo logiche di rete per una proficua condivisione di obiettivi, conoscenze, risorse e strumentazioni.
Con questa iniziativa Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto diviene attivatore di innovazione sul territorio in un momento di forte crisi economica, incentivando la sinergia e la collaborazione tra mondi apparentemente lontani, ma intimamente collegati, per lo sviluppo dell’economia del territorio.
Da una parte, infatti, l’Ente di Ricerca è «officina» di conoscenza, di ricerca, di innovazione, dall’altra il mondo delle attività produttive - che rappresenta il naturale «bacino di accoglienza» delle giovani risorse in possesso di percorsi di alta formazione - e agli altri attori sociali, ha il compito di esprimere le proprie esigenze in termini di competenze tecnologiche, professionali, esperienza concreta e di risorse umane ad alta qualificazione.
La collaborazione tra questi mondi deve essere sì considerata un obiettivo ma anche un punto di partenza da cui procedere per raggiungere nuovi traguardi.
La lista dei soggetti beneficiari e i titoli dei progetti
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