Italiani, statunitensi, francesi e israeliani a Rovereto
24 startupper di diverse nazionalità impegnati in Progetto Manifattura per il bootcamp di SPIN Lab il 19-20 gennaio
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Procedono le selezioni per entrare nello SPIN Lab, l’acceleratore dello sport-tech nato in Progetto Manifattura a Rovereto dalla collaborazione tra Trentino Sviluppo, Università di Trento e HYPE-Sports Innovation.
L’opportunità, unica in Europa, ha riscosso l’interesse di 65 startupper italiani, ma anche statunitensi, israeliani, austriaci, estoni e francesi.
Tra loro sono stati individuati i 24 «semifinalisti» che si sfideranno oggi, venerdì 19 gennaio e domani, sabato 20, al bootcamp, il training intensivo per imparare a fare impresa.
Tra pitch, presentazioni e lavori di squadra, dovranno convincere i dieci giurati, tra cui il responsabile dei progetti innovativi di Adidas, Burkhard Dumler, e l’inventore delle scarpe da arrampicata Lizard Luca Pedrotti, della bontà della loro idea innovativa.
In palio 12 percorsi quadrimestrali di accelerazione all’interno dell’hub a partire da febbraio e la possibilità di accedere ai migliori centri di ricerca e laboratori trentini per trasformare il proprio progetto in un prodotto sportivo vendibile sul mercato.
Si chiama «bootcamp», letteralmente «addestramento reclute per i reparti d’élite», il training formativo che si svolge oggi, venerdì 19 gennaio, e domani, sabato 20, in Progetto Manifattura a Rovereto.
Al posto dei militari ci sono però 24 startupper provenienti da tutto il mondo, selezionati nel dicembre scorso tra i 65 candidati che hanno fatto domanda per entrare nello SPIN Lab, il primo acceleratore per l’innovazione sportiva del continente europeo, promosso da Trentino Sviluppo in partnership con l’Università di Trento e la fondazione israeliana HYPE-Sports Innovation.
«Portare a Rovereto talenti imprenditoriali locali, ma anche veneti, toscani e addirittura statunitensi, israeliani, estoni, spagnoli, austriaci, francesi e slovacchi – spiega Paolo Pretti, direttore operativo di Trentino Sviluppo – rappresenta il primo tassello del percorso di rilancio di Progetto Manifattura, il nostro incubatore tematico green, dal 2018 sempre più propositivo anche nell’ambito dell’innovazione sportiva e della mobilità sostenibile.»
Il Trentino è infatti un territorio dinamico, una palestra a cielo aperto dotata di numerose facility a beneficio degli sportivi, professionisti o amatoriali, ma anche dei ricercatori interessati a sviluppare nuove tecnologie legate a questo settore, in particolare con riferimento al fan engagement, ai materiali sintetici per migliorare la qualità delle prestazioni e ai dispositivi portatili per la sicurezza dell’atleta.
«Un anno fa SPIN Lab era poco più che un’idea – continua Amir Raveh, fondatore di HYPE Sports Innovation – oggi invece è una realtà, un network mondiale che fa del sistema Trentino per il sostegno alle imprese, dell’Università londinese di Loughbourough, della Queensland University in Australia e dell’Università di San José in California i suoi quattro punti cardinali, dove si costruisce il futuro dell’innovazione sportiva.»
L’iniziativa prevede infatti, dopo questa due-giorni, un’ulteriore scrematura che porterà a 12 il numero degli startupper che entreranno a tutti gli effetti nel programma di accelerazione quadrimestrale in Progetto Manifattura, in partenza in febbraio.
Per loro un percorso formativo personalizzato, con relatori di fama internazionale e un fitto calendario di lezioni in lingua inglese su analisi di mercato, public speaking, gestione del team e business model.
A decretarne l’ammissione al programma e ad accompagnarli poi nei corsi allo SPIN Lab, dieci giurati-mentor d’eccezione, tra cui il responsabile dei progetti innovativi di Adidas Burkhard Dumler, il professor Paolo Bouchet, delegato per le attività sportive dell’Ateneo di Trento, il trentino Luca Pedrotti, inventore delle scarpe da arrampicata Lizard, e Vittoria Gozzi, direttrice dell’incubatore sportivo Wylab di Chiavari (Genova).
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