Protocollo d'intesa tra Provincia, Università, FBK e FEM
Brainstorming d'eccellenza per il Piano energetico-ambientale provinciale 2021-2030
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Valorizzare le competenze tecniche e accademiche del territorio trentino, stimolare la sinergia e la collaborazione tra enti e attori locali il tutto per mettere in atto una nuova modalità condivisa per la redazione del Piano energetico-ambientale provinciale 2021-2030.
Questo il contenuto del protocollo d'intesa tra Provincia, Università degli studi di Trento, Fondazione Bruno Kessler e Fondazione Edmund Mach, approvato oggi dalla Giunta provinciale, su proposta dell'assessore all'ambiente Mauro Gilmozzi.
Oltre a garantire un rapporto di collaborazione nella redazione del Piano, il protocollo ha l'obiettivo di promuovere una serie di azioni coordinate per favorire ricerche, sperimentazioni, azioni pilota e iniziative di innovazione in merito alla pianificazione energetica sul territorio trentino.
Per quanto riguarda i tempi i prossimi mesi, fino a dicembre 2018, saranno dedicati ad una elaborazione tecnico-scientifica del Piano, mentre nei primi mesi del 2019 sarà aperta la fase consultiva.
L'approvazione definitiva è prevista per la fine del 2020.
Il protocollo è stato oggi sottoscritto dall'assessore Gilmozzi, Marco Tubino dell'Università degli studi di Trento, Andrea Simoni della Fondazione Bruno Kessler e il direttore della Fondazione Edmund Mach Sergio Menapace.
Il Piano energetico-ambientale provinciale 2021-2030, in linea con gli indirizzi del Programma di sviluppo provinciale, dovrà individuare concretamente gli obiettivi in termini di risparmio energetico e di efficienza negli usi finali dell'energia.
Dovrà inoltre stabilire l'entità degli apporti delle fonti energetiche rinnovabili, valutare la qualità dei servizi energetici necessari a garantire un'adeguata copertura del territorio provinciale e fare una valutazione di massima delle risorse finanziarie necessarie per attuare le iniziative considerate dal Piano.
La proposta una volta redatta sarà sottoposta alla Giunta provinciale e successivamente presentata agli enti locali quale piattaforma di contenuti sui quali aprire un confronto.
La fase partecipativa coinvolgerà Comuni, Comunità di valle ed enti, strutture e soggetti portatori d'interessi collettivi al fine di illustrare i contenuti del Piano e ricevere osservazioni e proposte.
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