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Sulla collina di Povo la ricerca incontra l'industria

All'Eit Digital percorsi di alta formazione per mettere a reddito la ricerca

Mettere a reddito la ricerca, rendere più innovativa e avanzata l'industria.
E' la missione che si respira all'interno del grande palazzo della Fondazione Bruno Kessler, intorno allo spazio aperto e informale - un salotto con poltrone pouf, sedie a dondolo e tavoli da giardino – dove aziende, ricercatori e studenti collaborano e condividono spazi e progetti.
E' questa la settima tappa del tour digitale del sindaco Alessandro Andreatta, dedicata stavolta a tre realtà diverse: Eit Digital, Centro ricerche Fiat e progetto Cyber Security dell'Università di Trento e di Fbk.
Organizzazione nata per favorire la trasformazione digitale, Eit Digital ha 15 sedi in Europa e una nella Silicon Valley, a San Francisco. Come ha spiegato al sindaco Andreatta il direttore della sede trentina Gian Mario Maggio, due sono gli ambiti di lavoro: l'innovazione e l'alta formazione imprenditoriale.
 
«Dal 2011 al 2018 abbiamo investito 45 milioni di euro sul territorio – racconta Maggio al sindaco – Aiutiamo le aziende a trasformare in business i risultati della ricerca. Molte aziende sono presenti anche fisicamente in questo edificio, perché le idee nascono dall'incontro di persone con background diversi.»
In effetti, intorno ad Eit Digital ci sono laboratori di aziende, spazi per start up e per il coworking. E c'è anche una Demo Room, dove è possibile vedere e provare le «invenzioni» nei campi più disparati, dalla macchina che ripulisce l'aria al software che aggrega e rende fruibili informazioni e segnalazioni (anche dai social) riguardanti lo spazio urbano.
Della formazione, secondo filone di attività di Eit Digital, si occupa Roberto Saracco, responsabile dei programmi di dottorato industriale: «Partiamo dalla convinzione che, accanto ai dottorati classici, sia importante attivare percorsi di alta formazione che tengano conto delle esigenze dell'industria – spiega Saracco – Purtroppo l'Europa ha fallito nel portare le idee a valore economico. E noi lavoriamo proprio su questo.»
A pochi passi, sullo stesso piano di Eit Digital, c'è il Centro Ricerche Fiat, ponte tra mondo della ricerca e lo sviluppo industriale.
 
Anche qui, dunque, la formazione (seminari, tesi di laurea, borse di studio, inserimenti in azienda) si sposa con l'innovazione che, come spiega il direttore Antonio Fuganti, non riguarda solo l'automobile ma anche le infrastrutture, ovvero le strade che dovranno essere sempre più intelligenti.
Il progetto Digital Car, a cui sta lavorando il centro, studia infatti sistemi avanzati di assistenza al conducente in grado di ridurre l'incidentalità stradale, che com'è noto è una delle maggiori cause di morte e di infermità.
Per testare i risultati della ricerca, il Centro necessita però di un Test Site, un circuito che simuli l'ambiente urbano con incroci, palazzi, rotatorie, la cui localizzazione non è ancora stata individuata.
«La mobilità è Il tema della città di Trento – ha commentato il sindaco – Dunque la vostra ricerca ci interessa anche per le applicazioni pratiche che può avere su Trento. Per noi la vostra presenza è una grande opportunità.»
 
Esempio della collaborazione e della contaminazione che contraddistingue il settore dell'Ict è il progetto Cyber Security, che ha due anime: Silvio Ranise, direttore dell'unità Security and Trust di Fbk, e Massimiliano Sala, direttore del laboratorio di Matematica industriale e Crittografia dell'Università di Trento.
Sembrano materie astruse, in verità i sistemi su cui lavorano i professori Sala e Ranise sono alla base della tecnologia utilizzata da molti oggetti di uso quotidiano, dal bancomat alla carta d'identità digitale, oltre che di tutti i servizi on line che richiedono l'identificazione certa del richiedente.
Privacy, sicurezza informatica, block chain, cripto valute sono gli ambiti di ricerca, sviluppati a stretto contatto con le aziende e soprattutto con tanti istituti di credito.
Il laboratorio congiunto tra Fbk e Dipartimento di matematica, spiegano Sala e Ranise, «non ha uguali in Italia, consente di fare massa critica, di far lavorare insieme studenti e ricercatori con diverse specializzazioni e soprattutto di integrare aspetti complementari: da una parte la matematica e la criptografia, dall'altro il sistema informatico che ci sta attorno.»

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