A Prebiomics un assegno europeo da 150 mila euro
La start up dell’Università di Trento ha conquistato uno dei quattro finanziamenti Erc assegnati in Italia dall’European Research Council a giovani aziende
I fondatori di PreBiomics Nicola Segata, Paolo Ghensi e Mattia Bolzan.
Dal sito invitano a sorridere ai microbi perché, in un test ideato da loro, c’è una soluzione per tenerli sotto controllo. Atteggiamento positivo, intraprendenza e coraggio delle idee ora sono stati premiati.
È andato, infatti, ai soci della start up PreBiomics uno dei quattro premi assegnati dal Consiglio europeo della ricerca (Erc, EuropeanResearchCouncil) in Italia, per verificare gli aspetti applicativi di progetti innovativi (dalle potenzialità commerciali all’impatto sociale).
L’European Research Council è la più importante organizzazione europea di finanziamento per la ricerca avanzata.
Ogni anno seleziona e sostiene il meglio della produzione scientifica tra ricercatori e ricercatrici di ogni nazionalità, età e fase di carriera accademica con attività in Europa.
Lo scopo di questa specifica categoria di incentivo è stimolare i gruppi di startupper, nati da incontri tra ricerca universitaria e mondo imprenditoriale, a testare le ricadute dei risultati dei loro progetti.
Il finanziamento, che appartiene alla tipologia «ERC Proof of Concept grants» (PoC), rientra nelle azioni di sostegno all’innovazione previste dal programma quadro Horizon 2020 e destinate a coprire una serie di aree diverse.
Complessivamente nel 2020 sono stati attribuiti 55 finanziamenti, per un totale di 25 milioni di euro, in 17 Paesi.
La selezione è avvenuta su 146 domande di candidatura. Sono oltre mille i grants conferiti da quando è stato creato questo tipo di finanziamento, nel 2011.
PreBiomics è stata fondata nel 2017 come start up dell’Università di Trento. Prende le mosse dalla tesi di dottorato sul tema di Paolo Ghensi al Cibio, Dipartimento di Biologia cellulare, computazionale e integrata dell’Ateneo.
Il premio europeo costituisce un contributo prezioso per una realtà che intende costruire una collezione di 2500 campioni di placca e di saliva e che, per il prossimo anno, punta a lanciare sul mercato il proprio test di ausilio diagnostico per 330 mila studi dentistici potenzialmente interessati in Europa (56 mila solo in Italia).
Nicola Segata, professore dell’Università di Trento e leader internazionale nella ricerca sul microbioma, ricorda i primi passi: «Siamo nati come la scommessa di due laureati dell’Università di Trento, il mio collega Mattia Bolzan e io, e di Paolo Ghensi, odontoiatra trentino con dottorato di ricerca al Cibio.»
Paolo Ghensi, odontoiatra trentino esperto in parodontologia e implantologia, sottolinea: «Questo finanziamento è di fondamentale importanza in quanto ci permetterà di mettere a punto un servizio ancora più personalizzato per il paziente odontoiatrico nell’ambito della medicina di precisione». E auspica che «questo ulteriore riconoscimento possa essere uno stimolo e un motivo di interesse per potenziali nuovi investitori che vogliano credere nel progetto PreBiomics.»
«Credo che la storia di PreBiomics – conclude Segata - racconti le potenzialità applicative della ricerca sul nostro bagaglio di microbi (il microbioma) e i margini di sviluppo e di successo esistenti per chi lavora con passione nei laboratori, come accade all’Università di Trento, e nel contesto Trentino di supporto all'imprenditorialità a elevato contenuto tecnologico e scientifico.»
PreBiomics srl
PreBiomics mira a offrire un test clinico a supporto di dentisti e pazienti per prevenire e diagnosticare le più comuni malattie orali.
Combinando tecnologie avanzate di metagenomica, intelligenza artificiale (AI) e innovative tecniche computazionali, il test sviluppato da PreBiomics consente l'analisi della popolazione microbica orale al più alto livello di risoluzione, aprendo la strada a nuovi potenziali scenari clinici per le malattie orali e non solo.
Nell’ambito dell’implantologia, PreBiomics approfondisce il ruolo del microbioma orale nel rivelare malattie di cui soffrono le persone che presentano problemi a seguito di interventi dal dentista.
Dall’analisi metagenomica di placca e saliva, infatti, si possono cogliere varie informazioni. I loro studi sono stati pubblicati su varie riviste scientifiche internazionali.
La maggioranza delle quote della startup è di Paolo Ghensi (CEO, odontoiatra), Nicola Segata (scientific advisor, Università di Trento) e Mattia Bolzan (CTO). Poi c'è circa il 15% di piccoli investitori trentini.
Il team è completato da Cristiano Tomasi (scientific advisor, University of Gothenburg), Mario Molinari (business and product dev. consultant) e Renato Giliberti (data scientist).
PreBiomics ha ricevuto fondi dal bando Seed Money di Trentino Sviluppo ed è stata supportata da HIT - Hub Innovazione Trentino e dall’azienda specializzata in Syndicate Investing Pariter Partners, guidata da Jari Ognibeni e Matteo Elli.
Fin dai suoi primi passi PreBiomics, a sottolineare le proprie origini trentine, ha potuto contare sul supporto e la fiducia di un gruppo di dentisti trentini che hanno contribuito e contribuiscono tuttora attivamente e con entusiasmo alla crescita di questa nuova realtà nel panorama odontoiatrico.
È imminente la partenza del PreBiomics Beta Program che porterà a creare il più grande database mondiale di microbioma orale e vedrà il coinvolgimento di oltre 50 cliniche e studi dentistici di altissimo e riconosciuto livello sparsi sul territorio nazionale.
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