Expeditionary advisory package (EAP) italiano a Qual-Eye-Naw
Il contingente italiano in Afghanistan supporta le Forze di Sicurezza locali dislocate nella provincia di Bagdhis attraverso il nuovo concetto di «fly to advise»
A 129 Mangusta durante la scorta in volo.
Si è conclusa oggi la prima attività esterna di Train Advise e Assist (TAA), condotta dagli advisor italiani a circa 150 Km a nord di Herat a favore della 3ª brigata del 207˚ Corpo d’Armata dell’Esercito Afghano, dislocata a Qual-eye-naw.
Il personale italiano del Train, Advise and Assist Command West (TAAC-W) ha svolto un’attività di «fly to advise» raggiungendo Qual-Eye-Naw, nella provincia di Baghdis, con lo scopo di coordinare e implementare la pianificazione speditiva e la condotta delle operazioni della 3ª brigata del 207˚, impegnata a mantenere la sicurezza in una provincia costantemente minacciata da attacchi terroristici dei gruppi ostili al governo ed alla popolazione afgana.
Nel corso dell’attività, che ha visto impegnati numerosi elicotteri dell’Aviazione dell’Esercito - sia NH 90 per il trasporto dei team, sia A129 «Mangusta» per la sicurezza in volo - gli alpini del 2° reggimento della brigata Taurinense, supportati dai fanti del 66° reggimento di fanteria aeromobile «Trieste», hanno consentito al generale Massimo Biagini, comandante del TAAC W, di confrontarsi sul campo con il comandante della 3ª brigata discutendo le linee operative delle prossime operazioni che le forze di sicurezza locali condurranno nella seconda fase della campagna estiva.
Breafing.
La seconda fase infatti, vedrà gli advisor italiani assistere il personale di quei comandi delle forze afgane (ANDSF) che dovranno controllare e coordinare le unità locali impegnate nel mantenimento della sicurezza sia nell’area a nord di Herat che nelle province del sud, al fine di limitare ed annullare la minaccia delle formazioni terroristiche.
Durante il «fly to advise» svolto a Qual-eye-naw, il comandante di TAAC-W ha inoltre incontrato il governatore della provincia di Baghdis e i rappresentati della polizia locale, ricevendo da loro importanti aggiornamenti utili a implementare la conoscenza di un’area impervia, spesso teatro di azioni antigovernative.
Il lavoro degli advisor italiani - caratterizzato da attività fondamentali per l’addestramento quali lezioni, seminari e conferenze per migliorare il livello di preparazione dei colleghi afgani, oltre alla realizzazione di corsi specialistici in comunicazioni radio, informatica, identificazione e disattivazione degli ordigni esplosivi improvvisati (IED) e numerosi altri - ha consentito nei mesi scorsi l’innalzamento degli standard operativi delle unità del 207° Corpo d’Armata dell’Afghan National Army (ANA) e oggi di poter assistere durante le operazioni anche i comandi brigata dislocati nelle altre province della regione ovest attraverso il «fly to advise».
In assetto di volo.
Commenti (0 inviato)
Invia il tuo commento