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I militari italiani sbarcano in Libia, ma vengono respinti

Una trentina di alpini della Julia doveva dare il cambio ad altrettanti soldati italiani dislocati a Misurata, ma... non avevano il visto d'ingresso

La notizia è apparsa su «Il Giornale», quindi presumiamo che sia vera anche se non siamo riusciti a verificarla.
Il Ministero della Difesa ha inviato in Libia un Hercules C130 con una trentina di militari italiani affinché dessero il cambio ad altrettanti soldati del nostro contingente dislocato a Misurata, dove gestisce un ospedale da campo.
Giunti sul posto, non sono stati fatti sbarcare dall’aereo in quanto… sprovvisti di visto d’ingresso.
Per la verità, 6 militari sono stati fatti sbarcare perché il visto ce l’avevano dalla volta precedente. Per gli altri è stato necessario il dietrofront.
 
L’Italia ha in Libia un contingente di 400 uomini con 142 veicoli, due mezzi aerei e una nave nel porto di Tripoli.
Il respingimento è decisamente clamoroso, perché dimostra quanto poco i libici gradiscano la presenza di militari italiani nel loro paese, soprattutto ora che la Turchia ha stretto rapporti molto solidi e ha messo gli occhi sull’aeroporto di Misurata.
Va ricordato che nel 1911 l’Italia conquistò la Libia portandola via proprio alla Turchia.
Ma proprio vista la delicatezza della situazione, la mancanza del visto getta una brutta ombra sul nostro Ministero degli Esteri che si è fatto pizzicare vergognosamente in castagna.

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