«I profughi sono a Cadine e li aiutiamo a inserirsi nella comunità»
Lo hanno detto il presidente Dellai e l'assessore Rossi rispondendo a una nostra domanda in tal senso
Essendo a conoscenza che i profughi
provenienti dall'Africa sono stati sistemati in una serie di
abitazioni di Cadine, a ciò appositamente destinate dalla
Provincia, abbiamo chiesto al presidente Dellai se la sistemazione
fosse transeunte o se fosse una tappa intermedia per un successivo
trasferimento in altre località del Trentino.
«No, - ci ha risposto. - Rimangono lì e facciamo il possibile per
tenerli insieme. Crediamo che sia meglio per loro e più semplice
per noi che vogliamo dotarli di una cerca istruzione, come ad
esempio imparare la lingua italiana. Quando i posti saranno
terminati, sistemeremo i prossimi altrove.»
Sono pienamente liberi di muoversi come cittadini italiani. E
poiché alcuni di loro hanno il permesso provvisorio di un anno,
quello contestato dai paesi vicini all'Italia, abbiamo chiesto cosa
accadrà quando scadranno.
«Non dipende assolutamente da noi - ci ha risposto Dellai. - Noi ci
limitiamo a dare vitto e alloggio (oltre, come detto, a una prima
istruzione di base) ma il resto dipende da loro stessi se vogliono
andare all'estero, o dal Ministero dell'Interno se vuole prendere
altri provvedimenti.»
«È più che normale quello che stiamo facendo per i profughi - ha
aggiunto l'assessore Ugo Rossi, cui fa riferimento la problematica.
- Rispetta una procedura già prevista e adottata anche in passato
per altri profughi. I quali oggi si sono inseriti bene nella nostra
società, lavorando, sposandosi e facendo figli.»
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