Comitato Italia-Libia: l’impegno, gli accordi, i risultati
Riunione al Viminale tra il ministro Marco Minniti e la delegazione libica
Prosegue l’attività del Comitato Misto Italo-Libico. Riunione, oggi, al Viminale, in cui è stato fatto il punto della situazione e sono state pianificate ulteriori iniziative da adottare.
All’incontro, presieduto dal ministro dell’Interno Minniti, ha partecipato una delegazione libica composta dai rappresentanti del ministero dell’Interno, della Difesa e degli Affari Esteri, guidata dal vice ministro dell’Interno Ashour.
Le autorità libiche hanno preso atto degli sforzi dell’Unione europea e, in particolare, dell’Italia per aiutare a contenere il flusso dei migranti dal confine Sud e migliorare le condizioni socio-economiche delle comunità locali.
Hanno, però, richiesto un ulteriore impegno con il coinvolgimento di Niger, Ciad e Mali, tenuto conto della presenza ancora imponente di migranti in un Paese che vive una stagione di difficoltà e di crisi.
Positivo il dato che registra una flessione di oltre il 35% di migranti provenienti dal Niger grazie alla collaborazione attivata attraverso la Cabina di Regia.
Significativi i progressi realizzati dalle Autorità libiche, in particolar modo per il lavoro svolto dalla guardia costiera nel salvataggio di vite umane a mare: ad oggi hanno superato il numero di 13.500.
In un quadro di rapporti ulteriormente rafforzati con il Governo legittimo di accordo nazionale (GNA), le Agenzie delle Organizzazioni delle Nazioni Unite presenti, nel pieno rispetto della sovranità nazionale del Paese, hanno assunto i seguenti impegni:
- l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM), che ha già realizzato oltre 7.300 ritorni volontari assistiti, con il reinsediamento nei Paesi di origine di migranti, implementerà l'attività per arrivare, entro la fine dell’anno, ad una cifra tra quindicimila e ventimila persone; si è impegnata, inoltre, ad aumentare gli sforzi per indurre gli Stati a riammettere i propri cittadini;
- l’ Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), che ha già compiuto oltre 650 visite nei centri, con il rilascio di oltre 1.000 persone potenziari beneficiari della protezione internazionale, accelererà questo processo di selezione per assicurare il trasferimento di chi ne ha diritto in Paesi terzi europei ed extra europei, anche attraverso i ricongiungimenti familiari.
Entrambe le Organizzazioni hanno assicurato il proprio supporto alle Autorità libiche per il miglioramento delle condizioni di accoglienza dei centri ed il loro progressivo allineamento agli standard internazionali.
Nel quadro di un percorso di stabilizzazione, particolare attenzione è stata riservata al sud del Paese, sia attraverso iniziative di sicurezza delle frontiere meridionali, sia attraverso programmi di assistenza e sviluppo economico locale.
L’Italia, nelle prossime settimane, invierà consistenti aiuti di emergenza per le comunità del territorio attraverso i canali istituzionali delle Autorità libiche.
Si è inoltre convenuto sulla necessità di completare l’attività formativa nei confronti della Guardia costiera libica con l’obiettivo, al termine dei corsi, di riconsegnare le imbarcazioni delle unità navali in custodia all’Italia.
Infine, si è concordato di sostenere l’impegno della Libia nel controllo dei confini meridionali, anche attraverso un progetto italiano finanziato dall’Unione europea. na missione ai confini meridionali della Libia con gli obiettivi principali di realizzare una base logistica per le attività operative della Guardia di confine e di prevedere un’adeguata presenza delle Organizzazioni delle Nazioni Unite sul territorio.
Presenti alla riunione anche l’ambasciatore Giuseppe Perrone, presidente del Comitato, e S.E. A.H Elmaghur incaricato d’affari presso l’Ambasciata di Libia in Italia. I rappresentanti della Commissione europea, del Servizio europeo per l’azione esterna, del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del ministero della Difesa, del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto, del Comando generale della Guardia di finanza, delle Agenzie ONU.
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