Libia, attacco aereo notturno all’aeroporto di Misurata
Non è rimasto coinvolto nessuno dei nostri militari impegnati nel vicino ospedale militare italiano
Alle 3 di questa mattina aerei dell’aeronautica del sedicente «Esercito Nazionale Libico» del maresciallo Khalifa Haftar ha bombardato l’aeroporto di Misurata, nei pressi del quale sorge un ospedale militare italiano presidiato dai nostri soldati.
Tra personale medico e militari, tutti italiani, sono impiegate 300 persone.
Il bombardamento era mirato alla distruzione di hangar nei quali si trovano missili e altre armi a disposizione delle milizie che sostengono il governo del premier Fayez Serraj di Tripoli.
Le vittime libiche sarebbero 13, mentre tra gli italiani non c’è alcun ferito.
Il Ministero della Difesa italiano ha infatti diramato una nota in cui si rassicura che nessun militare italiano è rimasto coinvolto e che le infrastrutture in uso al contingente militare italiano non hanno subito danni.
Il contingente italiano in Libia opera nell'ambito della Missione bilaterale di assistenza e supporto (MIASIT) al Paese nordafricano in armonia con le linee di intervento definite dalle Nazioni Unite.
Il contingente comprende personale con compito di assistenza e supporto sanitario, formazione, addestramento, consulenza e mentoring.
A Tripoli opera, inoltre, una nave della Marina Militare con compiti di supporto tecnico logistico alle forze marittime libiche nell'ambito dell'operazione nazionale «Mare Sicuro».
Nota sulla missione italiana in Libia La missione è intesa a fornire assistenza e supporto al Governo di Accordo nazionale libico ed è frutto della riconfigurazione, in un unico dispositivo, delle attività di supporto sanitario e umanitario previste dall’Operazione Ippocrate e di alcuni compiti di supporto tecnico-manutentivo a favore della Guardia costiera libica rientranti nell’operazione Mare Sicuro. La nuova missione, che ha avuto inizio a gennaio 2018, ha l’obiettivo di rendere l’azione di assistenza e supporto in Libia maggiormente incisiva ed efficace, sostenendo le autorità libiche nell’azione di pacificazione e stabilizzazione del Paese e nel rafforzamento delle attività di controllo e contrasto dell’immigrazione illegale, dei traffici illegali e delle minacce alla sicurezza, in armonia con le linee di intervento decise dalle Nazioni Unite. |
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