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Una serata ad Aldeno per spiegare il significato dell’Euregio

«Conoscere l’Euregio, costruire sinergie abbattendo i confini» – Di Nicola Fioretti

Un caloroso ringraziamento va a tutti i presenti e ai relatori d’eccezione: il prof. Annibale Salsa, antropologo ed esperto di culture e identità alpine, la dott.ssa Valentina Piffer, rappresentante del Trentino nel GECT (Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale) Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino, e Chiara Avanzo, Presidente del Consiglio Regionale Trentino-Alto Adige/Südtirol.

Organizzata dall’OSAR, in collaborazione con gli uffici dell’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino, venerdì 13 marzo, si è svolta ad Aldeno, presso le scuole elementari, una serata molto partecipata.
Presenti anche molti giovani per «Conoscere l’Euregio, costruire sinergie nuove abbattendo i confini».
La serata aveva l’obiettivo di spiegare il vero significato dell’Euregio ai cittadini perché è dal coinvolgimento della popolazione dei tre territori che bisogna partire per costruire ali forti, capaci di far volare questo progetto di cooperazione transfrontaliera.
L’Euregio è un «processo» in grado di offrire grandi possibilità per il futuro ma il successo di questo disegno dipenderà molto, non solo dalla bontà dei progetti che si riusciranno ad elaborare, ma anche e soprattutto dal modo in cui questo nuovo scenario sarà fatto proprio dalle genti che popolano la nostra euroregione, in termini di partecipazione, identificazione e condivisione.
 
Il prof. Annibale Salsa ha sapientemente ricostruito la storia dei tre territori che compongono l’attuale Euregio (Provincia Autonoma di Trento, Provincia Autonoma di Bolzano e Land Tirol) che, dal 1363 al 1919, hanno condiviso molte vicende storiche, all’interno dell’allora Contea del Tirolo.
Il ragionamento poi è stato spostato sulle caratteristiche della vita e della cultura di montagna. Il prof. Salsa ha fatto presente che l’agricoltura e in generale l’economia che la montagna può sviluppare ha modelli profondamente distanti da quelli della pianura e che quindi ha bisogno di interventi e politiche altrettanto diverse.
Ecco quindi il senso della secolare autonomia dei territori alpini che non è da ricondurre alla questione etnico-linguista ma piuttosto a quella economico-sociale.
L’autonomia dei nostri territori infatti ha senso e continua ad essere necessaria ed attuale proprio per salvaguardare lo sviluppo dell’ambiente e dell’economia locale che, se inserita in un’economia globale, non avrebbe più alcun futuro.
 
Il secondo intervento di Valentina Piffer è entrato nel vivo delle molte iniziative sviluppate dall’Euregio Tirol-Südtirol-Trentino pur in questi pochi anni di vita.
Dopo l’illustrazione dei dati istituzionali e spiegate le funzioni del GECT ( Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale), fondato nel 2011, la dott.ssa Piffer ha illustrato i numerosi ed importanti progetti che sono stati attivati: dalla mobilità, alla sanità, alla cooperazione, per arrivare a progetti di interscambio universitario (link di alcuni progetti).
http://www.europaregion.info/it/euregio-informa.asp)
A conclusione della serata è intervenuta la Presidente del Consiglio Regionale Chiara Avanzo che ha sottolineato l’importanza che il GECT sta assumendo sempre più anche a livello politico.
Gli ottimi rapporti instaurati tra il Presidente Rossi e il presidente Kompatscher sono di ottimo auspicio per far sì che anche il progetto euroregionale cresca e si sviluppi sempre di più e con maggior partecipazione da parte delle popolazioni interessate.
 
Da parte mia solo una piccola riflessione conclusiva sull’importanza del GECT e dell’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino.
Il progetto di collaborazione transfrontaliera è un’ottima opportunità per sviluppare e rafforzare la collaborazione tra i tre territori nei vari ambiti della vita quotidiana: dalla cultura, all’ambiente, alla ricerca, ai trasporti, alla cooperazione ecc.
Va però detto e spiegato con estrema chiarezza ai cittadini quali sono le potenzialità ma anche i limiti dell’Euregio per non generare false aspettative.
Troppo spesso l’Euregio viene trattato con gli strumenti della retorica e della superficialità o peggio, come dichiarato in una recente intervista rilasciata da Wendelin Weingartner (già capitano del Tirolo e uno dei padri dell’Euregio) utilizzato come «una sorta di formuletta politica da utilizzare nei discorsi e nei documenti ufficiali per esorcizzare le pulsioni verso l'autodeterminazione».
 
Il progetto Euregio non è un tentativo per far rinascere il Tirolo storico o creare un nuovo piccolo stato, ma piuttosto un progetto capace di aumentare la qualità della vita nei nostri territori offrendo maggiori possibilità ai nostri giovani, alle nostre aziende e in generale a tutti i cittadini.
La collaborazione, superando i confini, fa sì che su tutto il territorio si generi plusvalore rafforzando le strutture economiche e l'autonomia, in vista delle sfide che la crisi e il processo di globalizzazione ci pongono.
Altro fattore di tipo «socio-culturale» è che il GECT - con la messa in rete di servizi e politiche comuni - aumenta i legami tra i cittadini delle tre realtà, creando rapporti stabili di amicizia e collaborazione.
Il vecchio concetto di frontiera, segnata dallo spartiacque dei crinali, può assumere un nuovo e migliore significato: non più linea di separazione tra nemici ma ponte e luogo di condivisione di storia e di interessi comuni.
È importante che la gente capisca che il GECT non è un progetto che guarda al passato ma al contrario è proiettato al futuro. Un futuro all’insegna della vera integrazione europea che non è accentramento ma federalismo.
 
Nicola Fioretti
Presidente OSAR

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