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Alto Adige, Trentino e Tirolo da 20 anni assieme a Bruxelles

A Bruxelles i presidenti Rossi, Kompatscher e Platter hanno fatto un bilancio dell’Euregio alla presenza dei commissari UE Hahn e Hogan

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Dopo questi primi 20 anni di cooperazione transfrontaliera a Bruxelles, anche noi possiamo fare dall’esterno un bilancio sull'Euregio.
Dapprincipio pochi ci credevano, perché quando è nato sembrava che la costruzione dell’Unione Europea fosse mille volte più importante di tre piccoli territori che cercavano di mettersi insieme in un improbabile accordo transfrontaliero.
E invece le cose sono andate avanti. Il Tirolo del Nord e quello del Sud, divisi dai tempi del Trattato di Versailles, hanno trovato naturale mettersi insieme pur separati.
Il Trentino, separato dall’Alto Adige dai tempi del Secondo Statuto, ha trovato la naturale soluzione di convivenza con il Tirolo del Sud, entrambi uniti da un insolito destino: solo da separati hanno capito che dovevano fare le cose insieme.
Dal punto di vista istituzionale, il «Gect» (la regione transfrontaliera, come vuole l’Unione Europea) non offre grandi prerogative. Ma la volontà dei tre territori ha superato la mancanza legislativa. I tre consigli provinciali, insieme, possono deliberare – ognuno per sé – la stessa cosa.
Ne consegue che i problemi transfrontalieri vengono affrontati e risolti insieme e che la comunione di intenti è superiore di qualsiasi giusto o ingiusto confine.
I cattivi rapporti di vicinato d’un tempo tra Trentino, Alto Adige e Tirolo, sembrano scomparsi per sempre, grazie alla volontà di Bruxelles.
Ora resta una cosa importante da fare: ottenere il privilegio di eleggere un parlamentare europeo espressione unica dei tre territori.
Qui non basta la buona volontà, ci vogliono accordi internazionali che oggi come allora sembrano improbabili.
La strada è lunga, è vero, ma sognare costa poco e il più delle volte – come diceva John Lennon – se ci si trova in tanti a sognare la stessa cosa, si finisce con realizzarla.

Sono passati vent’anni da quando Tirolo, Alto Adige e Trentino hanno aperto a Bruxelles il primo ufficio di collegamento transfrontaliero per cooperare entro una casa comune nelle questioni che coinvolgono tutti e tre i territori.
Il primo passo fu, nel 1995, un accordo di cooperazione siglato dalla Provincia di Bolzano con la Camera di commercio di Bolzano, quella di Trento e l’ufficio europeo del Tirolo che permise di aprire una «vetrina economica» a Bruxelles.
Un passo che stasera, alla semplice cerimonia di celebrazione del ventennale nell’edificio in Rue de Pascale, il presidente Arno Kompatscher ha definito «lungimirante per rappresentare gli interessi dell’Euroregione in sede europea e perfezionare le relazioni con i principali riferimenti nell’UE.
«L’Europa ha consentito al Sudtirolo, che era stato separato dal Tirolo, la collaborazione transfrontaliera, – ha aggiunto Kompatscher. – Dopo la sede comune a Bruxelles, ora si tratta di compiere un ulteriore passo, quello della macroregione alpina.»
 
La serata, che si è aperta con un minuto di silenzio per ricordare le vittime degli attentati di Parigi, è stata l’occasione per fare un bilancio del cammino fatto e delle scadenze future ma anche per il passaggio ufficiale della presidenza dell’Euregio, gestita a rotazione biennale, dal Tirolo al Trentino: Ugo Rossi ha posto tra le priorità la politica della mobilità e del traffico alpino.
Alla cerimonia hanno partecipato tra gli altri i commissari UE Johannes Hahn (allargamento e politica di vicinato) e Phil Hogan (agricoltura e sviluppo rurale), il presidente del Comitato delle Regioni Markku Markkula, esponenti della politica delle 3 Province, dell’economia e dell’amministrazione delle tre Province e delle istituzioni UE.
Il presidente del CdR ha spezzato una lancia per un’Europa delle Regioni e per le libertà anche dopo i fatti di Parigi, il governatore tirolese Günther Platter ha parlato di Euregio come esempio di successo: con la cooperazione transfrontaliera interessi, risorse e obiettivi comuni vengono riuniti in un’unica strategia.
L'appuntamento a Bruxelles ha ripercorso anche i 20 anni di attività della sede di rappresentanza europea, come la partecipazione agli Open Days, le manifestazioni pubbliche sul GECT o sul traffico nelle Alpi, l’organizzazione dell’Alpeuregio Summer School e dei lavori nel Comitato delle Regioni, gli incontri ufficiali: in vent’anni circa 300 delegazioni sono state accolte nella casa comune di Bruxelles.
Un compito importante resta quella di anello di congiunzione con le Giunte provinciali, specie sul piano legislativo, e di informazione per Amministrazioni, imprese e cittadini.
L’ufficio dell’Euregio a Bruxelles è un riferimento prezioso anche per studenti e associazioni: circa 600 gruppi hanno visitato la sede e ottenuto ragguagli sul funzionamento dell’UE, 200 sono stati gli stagisti.
 
Attualmente nella sede di rappresentanza lavorano 10 collaboratori e diversi tirocinanti.
Il coordinamento viene assunto da Bolzano, Trento e Innsbruck a rotazione biennale e si esplica nella gestione dell’ufficio e nell’attuazione del programma di lavoro congiunto.
L’evento odierno ha segnato anche il passaggio della funzione dal tirolese Richard Seeber alla trentina Valeria Liverini.
Tra due anni toccherà alla responsabile altoatesina Vesna Caminades.

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