Immigrazione: «Chiudere il Brennero, scelta irrazionale ed egoista»
Il segretario della Cgil del Trentino Ianeselli esprime preoccupazione per la posizione del governo viennese
«Non è chiudendo i confini o ripristinando le frontiere che si trova una soluzione al problema dei flussi migratori. La decisione paventata da Vienna appare illogica e ispirata solo da ragioni che mettono in discussione lo spirito di collaborazione tra i Paesi dell’Unione Europea.»
Il segretario generale della Cgil del Trentino, Franco Ianeselli, esprime profonda preoccupazione per le modalità con cui l’Austria intende gestire l’arrivo dei profughi.
«Solo ipotizzare di issare muri o mettere nuove barriere è una posizione antistorica, che cancella il percorso di avvicinamento e collaborazione costruito in questi anni nell’ambito dell’Euregio, – insiste Ianeselli. – Ritengo invece che da questa complessa partita sul piano umano e politico che si possa dimostrare il reale valore e il senso dell’Euroregione.»
Secondo il segretario di via Muredei la chiusura del Brennero avrebbe significative implicazioni non solo politiche, ma anche economiche.
«Non si può cancellare per paura o impreparazione il lungo percorso compiuto per abbattere i confini tra gli Stati europei – insiste – sarebbe ora e tempo che l’Europa ritrovasse una visione unitaria e coerente sul problema dell’immigrazione assumendosi con responsabilità la gestione di un problema che non può essere scaricato solo ai singoli stati.»
E guardando all’esito dell’incontro di oggi tra i due presidenti delle Provincie di Trento e Bolzano con il capitano del Tirolo, Ianeselli auspica che le tre realtà istituzionali sia domani all’incontro con il ministro degli esteri austriaco che successivamente a Roma sappiamo tenere una linea unitaria che sconfessi ogni possibile chiusura definitiva.
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