Euregio: un coro che invoca l'Europa a tornare ai valori originali
Al 12° Dreier Landtag di Trento approvata la mozione dei presidenti: sui profughi e Brennero strategia comune
Foto di Paolo Pedrotti.
Dopo gli interventi dei presidenti - delle assemblee legislative, quindi degli esecutivi - il 12° Dreier Landtag ha avviato già oggi pomeriggio la trattazione delle proposte di mozione, che riprenderà domattina alle ore 10.00 con l’intervento del presidente del Gect Euregio, Ugo Rossi.
Alle ore 20, l’assemblea congiunta - presieduta da Bruno Dorigatti, presidente del Consiglio provinciale di Trento - ha approvato con 8 voti contrari l’atteso testo di mozione elaborato dai presidenti Van Staa (Tirol), Dorigatti e Widmann (Alto Adige-Suedtirol), relativo alla tematica dell’esodo di profughi e del paventato ripristino di maggiori controlli alla frontiera del Brennero.
Il documento approvato lamenta la mancanza di solidarietà espressa dagli Stati membri dell’Ue; |
La discussione
Herwig Van Staa.
«Inizialmente – ha detto il presidente del Landtag di Innsbruck, illustrando il testo di mozione – ero scettico sulla possibilità di elaborare un testo condiviso dai tre territori.
«Invece il nostro documento supera il punto di elaborazione ad esempio raggiunto dal Comitato delle Regioni Ue, di cui faccio parte. Ringrazio tutti per questo risultato importante.
«Non ci limitiamo con esso a chiedere, rivolgendoci all’Europa e agli Stati, ma ci impegniamo noi stessi ad adottare misure utili ad affrontare la tematica dei profughi.
«Personalità come Tusk e Juncker hanno di recente citato l’Euregio come best practice, significa che i nostri territori e i loro presidenti si sono mossi bene e hanno fatto crescere anche la consapevolezza attorno al significato per noi del confine di Brennero.»
Hermann Kuenz (Tirol).
Il capogruppo della Oesterreichische Volkspartei ha detto che tutti concordano la necessità di gestire e controllare i flussi dei profughi.
«La forza simbolica del Brennero è altrettanto un dato acquisito, ma i principi di Schengen reggono solo se i confini esterni dell’Ue vengono adeguatamente presidiati.
«Va lanciato un messaggio forte: serve un’equa distribuzione dei migranti tra i Paesi europei.
«I controlli al Brennero verranno attivati solo se ci saranno davvero flussi incontrollati di profughi. Io confido che non accadrà. Sì alla mozione, auspicando l’unanimità.»
Maria Hochgruber Kuenzer (Svp – Bolzano).
«Lanciamo un segnale di disponibilità a collaborare, non facciamo l’errore di non assumerci le nostre responsabilità dirette.»
Hans Heiss (Gruene Fraktion/Gruppo verde – Bolzano).
«Abbiamo ancora margini per essere solidali e accogliere i profughi. Ammiriamo quanto ha fatto fin qui il Tirolo austriaco, che noi possiamo aiutare di più.
«Ciò detto, il confine del Brennero deve rimanere aperto.
«L’Italia faccia i suoi compiti, ma l’Italia va anche aiutata dall’Europa, perché ha fatto moltissimo negli scorsi dieci anni con Mare Nostrum.»
Il consigliere ha annunciato di non sostenere la mozione.
Florian Mussner (Svp - Bolzano).
Al Dreier Landtag di Schwaz 2014 - ha voluto annotare come consigliere ladino dell’Alto Adige - si è presa la saggia decisione che consente oggi la presenza all’assise di Trento di osservatori anche dei Comuni ladini bellunesi.
Veronika Stirner Brantsch (Svp – Bolzano).
«Sono d’accordo con il collega Heiss, anche a me dispiace quanto si sta profilando al Brennero.
«Questa nostra mozione congiunta è però una pietra miliare perché segna un’intesa forte tra i tre territori.
«Manca invece la coesione a livello europeo, c’è poca sensibilità anche in Paesi da poco entrati nell’Unione.
«Non alimentiamo la paura nella popolazione, no ai populismi e sì a una politica responsabile. Sull’aiuto ai Paesi terzi: va bene, se poi però non vendiamo loro ipocritamente le armi.»
Lorenzo Ossanna (Patt – Trento).
«La gestione e il controllo dei flussi migratori è possibile, certo non attraverso i muri ai confini, ma lavorando sulle cause vere.
«Chiudere il Brennero sarebbe un passo indietro di vent’anni e minerebbe i progetti di collaborazione avviati a livello Euregio. »
Dieter Steger (Svp – Bolzano).
Il capogruppo della Suedtiroler Volkspartei ha giudicato «di non poca importanza il segnale che la regione dell’Euregio sta dando da dentro l’Europa.
«La cancelliera Merkel ha siglato con la Turchia un patto importante, che ha alleggerito la pressione migratoria sulla rotta balcanica. Anche sul fronte africano si può agire efficacemente.
«Il progetto europeo è alla prova decisiva, si vedrà se l’Europa può diventare un progetto politico unitario. Spero che il nostro contributo verrà colto e che si farà di tutto per evitare la chiusura del Brennero.»
Maurizio Fugatti (Lega Nord Trentino).
Il consigliere di opposizione ha detto di avere apprezzato la limatura del testo di mozione maturata nelle ultime settimane.
«L’Italia però – ha giudicato – non sta facendo nulla per gestire l’ondata migratoria e questo dato dovrebbe stare nel testo oggi in votazione, che per questo non sottoscrive.»
Markus Abwerzger (FpO – Innsbruck).
L’esponente dei liberali austriaci ha dato una brutta pagella all’Italia sul tema profughi.
«I controlli al Brennero, se ci saranno, saranno conseguenza di questa negligenza.»
Il consigliere ha detto che anche l’Alto Adige dovrebbe impegnarsi di più per sollecitare Roma, invece di fare manifestazioni al confine con l’Austria.
«La mozione: è il minimo comun denominatore fra i nostri territori e va approvata convintamente come tale.
«Alla collega Stirner: la causa del cosiddetto populismo è la politica del benvenuto acritico, praticata da certi Governi fino ad oggi.»
Pius Leitner (Die Freiheitlichen – Bolzano).
«Non siamo tutti come madre Teresa, non possiamo accogliere senza limiti. Capisco bene la posizione dell’Austria ed è un’ironia della sorte che noi altoatesini dobbiamo chiedere a Roma di proteggerci da una misura programmata a Vienna.
«L’Unione europea non rispetta gli accordi. Hegel diceva che solo i confini definiscono una persona, quelli che svaniscono non risolvono i problemi ma spostano solo le responsabilità.
«Non posso per questo votare la mozione e mi dispiace.»
Consigliere del Tirolo.
«Abito vicino al Brennero. La popolazione dell’alta valle di Isarco pensa alla Stiria e al Burgenland di qualche anno fa, quando arrivarono migliaia di migranti.
«Qui però c’è un’autostrada e una statale in uno spazio strettissimo: se arrivano masse di profughi in una valle come la nostra, sarebbe un disastro.
«Votiamo questa mozione, però prepariamoci anche al peggio.»
Sven Knoll (Sued Tiroler Freiheit).
|Come è possibile che i dati acquisiti sui migranti non vengano condivisi dagli Stati europei?
«Questo è incomprensibile, l’Italia in questi anni non ha fatto un buon lavoro di registrazione.
«Ecco perché ho proposto di aggiungere un riferimento a questo problema, che è stato positivamente accolto nel testo di mozione al voto.»
Thomas Pupp (SpO – Innsbruck).
«Mancano misure contro la guerra in Medio Oriente, questo aspetto andrebbe scritto nella mozione.
«Occorre costruire ponti, non elevare muri. Sarebbe interessante pensare a una conferenza internazionale su questi temi da fare proprio al Brennero.»
Hans Lindenberger (impuls tirol - Innsbruck).
«Si dovrebbe ragionare in termini di corridoio geografico, evitando di accumulare il problema nel solo punto del confine di Stato.
«Questo tema va monitorato dai nostri territori, non possiamo riparlarne tra due anni al prossimo Freier Landtag, le nostre politiche attive vanno costantemente aggiornate.»
Rodolfo Borga (Civica Trentina – Trento).
«Chiediamoci cosa faremmo noi al posto dell’Austria. Non approverò questa mozione, perché il testo è un rinvio continuo all’Europa, ma l’Europa politica cui voi pensate non esiste.
«Contro il Governo Berlusconi fu avviata dall’Ue una procedura d’infrazione proprio quando cercava di difendere le frontiere esterne.
«Non è un po’ ipocrita non spiegare come l’Italia potrebbe difendere i propri confini?
«La domanda di fondo è questa: quanti milioni di persone siamo disposti ad accogliere? Il mondo è strapieno di migranti economici.»
Ahmet Demir (Grüne – Innsbruck).
«Appartengo a una minoranza turca, so cosa vuol dire essere migrante. Sono contrario ai confini solidi, credo in un’Europa unita e solidale.
«Se chiudiamo al Brennero, di sicuro ci saranno migrazioni clandestine e morti. Serve una soluzione europea condivisa. I migranti non sono merci.»
Magdalena Amhof (Svp – Bolzano).
«Capisco le istanze austriache, ma è un dato che i tirolesi sono sconvolti dall’idea di un Brennero nuovamente chiuso. Sarebbe il fallimento dell’Euregio, per cui il segnale di oggi è prezioso.
«L’Italia è stata lasciata da sola, la sofferenza di Lampedusa ne è la chiara dimostrazione. Lottiamo tutti per avere più Europa, non meno Europa. Ci credo fermamente.»
Walter Viola (Progetto Trentino – Trento).
«L’Europa è forte quando si tratta di imporre regole, invece è debole nell’elaborare politiche comuni, come quella che è mancata per gestire i confini esterni.
«L’Italia a sud ha il mare e gestire questi flussi migratori è possibile solo se l’Ue si muove tutta assieme.
«Ho apprezzato le parole di Kompatscher. Mi chiedo però: il coraggio di cui parla, noi ce l’abbiamo? Basta con la politica del not in my backyard.»
Isabella Gruber (Fritz – Innsbruck).
Ha criticato il testo di mozione, preparato a suo modo senza adeguato confronto democratico.
«Ne è uscito un testo troppo generico, noi invece diciamo chiaramente che siamo contro una barriera alzata al Brennero.»
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