L'Euregio chiede più impegno: «L’Europa dei territori è possibile»
Il documento consegnato dai tre governatori al presidente della CE Juncker
Insieme, ancora una volta, per ricordare la volontà di affrontare con una visione euroregionale la questione dei migranti ma anche per chiedere un maggiore impegno all'Europa.
Questo lo spirito alla base del documento che i presidenti Ugo Rossi, Arno Kompatscher e Günther Platter hanno consegnato oggi ad Alpbach in Austria al presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker.
L'occasione è stata data dalla presenza del presidente Juncker al Forum europeo di Alpbach, nella giornata del Tirolo, per l'inaugurazione del rinnovato Centro Congressi.
«Oggi sull'Adamello – ha detto il governatore Rossi al presidente Juncker – alpini e schützen stanno commemorando i caduti della prima guerra mondiale.
«Lo stanno facendo in quello che una volta era il confine e lo stanno facendo con uno spirito di amicizia, di fratellanza e di convivenza fra i popoli. E' lo spirito con il qual è nato l'Euregio.
«Ci sono problemi difficili da affrontare come quello dell'emigrazione e del controllo delle frontiere. Noi oggi vogliamo portarle un piccolo contributo, una richiesta garantendo che ci sarà sempre il nostro impegno per cercare di dimostrare che un'Europa anche dei territori, delle regioni è possibile.
«Noi vogliamo dare una mano a lei così tanto impegnato a portare avanti questa sfida. Le facciamo gli auguri di buon lavoro in uno spirito europeo.»
«È il realismo – ha spiegato il presidente dell'Euregio Rossi – che ci ha portato oggi a consegnare al Presidente della Commissione una Risoluzione per una Europa dalle soluzioni comuni in cui chiediamo di assicurare modalità eque e condivise tra tutti gli Stati membri nell’affrontare la crisi dei profughi.
«Ma è anche la speranza di una visione che ci porta a impegnarci in prima linea per le ragioni stesse per cui è nata l’Unione europea: la pace e la democrazia.
«Non tutti oggi si rendono conto che queste due beni non sono mai assicurati una volta per tutte. Sono una conquista quotidiana che quotidianamente va difesa e valorizzata.»
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