Bolzano e Innsbruck invitano al tavolo anche il Trentino
Confronto sui temi transfrontalieri: ha partecipato il presidente Bruno Dorigatti
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Per la prima volta il periodico incontro tra capigruppo consiliari della Provincia di Bolzano e del Landtag di Innsbruck, è stato allargato anche al Trentino, con il significativo invito rivolto al presidente del nostro Consiglio provinciale.
Bruno Dorigatti stamane ha dunque preso parte – nel capoluogo altoatesino – a questa assise, occasione di approfondimento dei temi comuni e dei rapporti nel quadro del Dreier Landtag, la seduta biennale congiunta delle assemblee legislative dei tre territori del cosiddetto Tirolo storico.
La prossima tornata sarà ospitata proprio da Bolzano nel 2018 (o nel 2019), ma sarà preceduta nel prossimo settembre da una Commissione interregionale, cui interverrà con una relazione anche la Presidenza del Gect Euregio.
Nel frattempo si lavora attorno alle problematiche affrontate nella seduta di Trento 2016 e fatte oggetto di mozioni congiunte.
Nel dibattito di stamane, coordinato da Roberto Bizzo in qualità di presidente del Consiglio provinciale di Bolzano, si è dunque discusso di traffico autostradale e del divieto di transito settoriale già in vigore nel territorio tirolese; dello stato di avanzamento della grandiosa opera infrastrutturale del Tunnel di base del Brennero; di sviluppo d’una strategia per una «bioregione Tirolo»; di collaborazione transfrontaliera in campo turistico; di emergenza profughi alle frontiere.
Dorigatti ha ringraziato per l’invito significativamente rivolto al Trentino, auspicando che si tratti di un primo passo da rafforzare ulteriormente.
Ha poi preso la parola sul tema dei richiedenti asilo e degli immigrati, per invitare a unire le forze e ricordarsi tutti che nelle occasioni in cui Trento, Bolzano e Innsbruck hanno saputo parlare a una voce sola, il risultato politico è stato di alto profilo.
Il presidente ha citato gli impegni già assunti ad Alpbach 2015 ed esortato a tenere la barra dritta nella direzione della convivenza condivisa.
Quanto la materia sia delicata si è capito dagli interventi degli esponenti del Tirolo austriaco: Hermann Kuenz, capogruppo della Övp – che governa Innsbruck assieme ai Verdi – ha «chiesto comprensione» se a Resia, a Innsbruck, a Sillian si dovranno mettere in atto sempre più controlli sul pressante fenomeno migratorio.
Rudi Federspiel (FpÖ) ha esplicitamente lamentato che la Germania rispedisce i clandestini in Austria, mentre è più difficile farlo per l’Austria rispetto all’Italia.
L’Ue ha fallito, ha lasciato sole Italia e Grecia, il risultato è che occorre «controllare bene tutti i confini, anche se all’Alto Adige non piace».
Duri anche Sven Knoll dei Sűdtiroler Freiheit («più coordinamento tra forze dell’ordine, nuove regole europee») e Pius Leitner dei Freiheitlichen, mentre hanno speso parole di segno diverso il socialdemocratico tirolese Gerhard Reheis (no ai muri, no alla deriva xenofoba) e il verde Riccardo dello Sbarba («guardiamo ai nostri successi, creiamo più fiducia, sviluppiamo le buone pratiche come i corridoi umanitari, che il Trentino ha per esempio già aperto con ottimo risultato»).
Dorigatti è intervenuto anche sulla questione – molto sentita oltre il Brennero – del carico di inquinamento connesso al traffico autostradale e pesante lungo l’asse nord-sud.
I tirolesi giudicano insufficiente l’attuale limite di velocità a 100 all’ora e il blocco dei mezzi più inquinanti, ed è stato sottolineato che la stessa valle dell’Isarco oggi subisce un impatto fortissimo.
Dorigatti ha assicurato che il tema è condiviso dal Trentino e coinvolge anche scelte connesse come quella relativa alla costruzione della nuova arteria della Valdastico.
Forte è l’attesa e l’aspettativa di tutti verso il tunnel ferroviario ad alta velocità: si parla di apertura nel 2026, l’auspicio generale è che si definiscano nel frattempo le necessarie politiche di incentivazione per un massiccio trasferimento del traffico merci dalla gomma alla rotaia.
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