Un giorno l’Euregio potrebbe eleggere un proprio eurodeputato
È quanto ha risposto pubblicamente l’onorevole Herbert Dorfmann, eurodeputato per la Südtiroler Volkspartei, a una nostra precisa domanda in tal senso
>
Herbert Dorfmann è nato a Bressanone i 4 marzo 1969, è un politico italiano della Südtiroler Volkspartei, di cui è stato capolista alle elezioni europee del giugno 2009 e alle successive elezioni europee del maggio 2014. |
Oggi i giornalisti hanno avuto l’opportunità di partecipare alla conferenza (foto) organizzata dall’Ufficio italiano per l’informazione in Italia del Parlamento Europeo.
L’europarlamentare Herbert Dorfmann ha risposto alle domande dei colleghi dando risposte puntuali.
In particolare sono tre i passaggi da riportare ai nostri lettori, tutti a risposta di nostre domande.
La prima riguardava un po’ il quadro generale della Comunità Europea.
I nostri lettori conoscono la posizione de l’Adigetto.it sull’Europa, istituzione che riteniamo fondamentale per il mondo e non solo per gli stati membri.
«Ma questa non è l’Europa che sognavano Degasperi, Schumann e Adenauer. – Abbiamo detto all’onorevole Dorfmann. – E francamente non è neanche quella che ho sognato io.»
Ma, al di là delle enunciazioni di principio e degli errori che hanno portato a questa situazione di fragilità per la UE, abbiamo rilevato come la Brexit sia inaccettabile sotto molti punti di vista. Sia perché l’Europa ha investito anche sul Regno Unito, sia perché non è escluso che la Gran Bretagna potrà continuare a godere degli stessi vantaggi di prima senza averne gli oneri.
«Il primo ministro Theresa May vuole una Brexit totale subito, – ha risposto Dorfmann. – In realtà non è stato fatto nessun passo verso la UE in tal senso. I parlamentari del Regno Unito siedono ancora nel Parlamento europeo.
«Ma non appena avremo la comunicazione ufficiale dell’uscita – ha continuato l’Europarlamentare, – saremo noi a tagliare di netto. Il Regno Unito sarà trattato dall’Unione Europea come un qualsiasi altro stato che non fa parte della UE.
«In pratica non ci saranno più gli Erasmus – ha precisato – e mi dispiace per i nostri ragazzi. Ma non ci saranno neanche i trattamenti fiscali di prima. Le numerose fabbriche di automobili presenti in Gran Bretagna, per fare un esempio, non saranno più comunitarie e dovranno pagare il dazio, a meno che non si trasferiscano nel Continente.»
La seconda domanda riguardava l’Euro. Secondo noi l’entrata nell’Unione Europea e l’Euro sono dei passi che andavano considerati irreversibili.
«Il trattato di Lisbona – ha risposto – prevede la possibilità di uscita degli Stati dall'Unione. Ma quanto all’Euro, non c’è pericolo: il passo è irreversibile. Anzi, tengo a precisare che qualsiasi battuta fatta da leader politici sulla promessa di uscita dall’Euro è pura propaganda che non trova alcun tipo di riscontro.»
La terza domanda era più mirata ed è quella che riteniamo più importante.
Abbiamo chiesto se sia percorribile l’idea che le «euroregioni» come l’Euregio possano esprimere un deputato tutto loro.
La risposta è stata molto interessante.
«Già nella precedente legislatura si era pensato di consentire le Liste Euroee, che corrisponderebbero alle liste civiche rapportate a livello europeo, dove i candidati non devono rispondere a una vera e propria configurazione nazionale. Non si è giunti a una soluzione per tempo e adesso si dovrà anche pensare cosa fare dei 50 seggi che verranno lasciati liberi in seguito alla Brexit.
«Ma a me l’idea piace molto – ha precisato Dorfmann. – Già mi sono trovato a rappresentare Trentino, Alto Adige e Tirolo perché Innsbruck e Trento non hanno un loro eurodeputato.
«Ma abbiamo visto che i rapporti transfrontalieri degli stati confinati sono molto ma molto più europei di quellli degli stati membri.
«Sì, questa è una strada che dobbiamo provare a percorrere prima della prossima legislatura.»
G. de Mozzi.
Commenti (0 inviato)
Invia il tuo commento