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Politica agricola nell'Euregio dopo il 2020

Orientamenti e obiettivi della politica agricola UE nelle aree di montagna sono stati discussi oggi a Bolzano in un convegno

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Il futuro della politica agricola UE (PAC) dopo il 2020 e le aspettative del settore per la regione alpina sono stati i temi approfonditi oggi a Palazzo Widmann nel convegno internazionale promosso dall’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino.
L’assessore provinciale all’agricoltura Arnold Schuler, il suo omologo tirolese Josef Geisler e il dirigente trentino Romano Masé in rappresentanza dell’assessore Michele Dallapiccola ne hanno discusso con Martin Scheele, direttore di unità nella Direzione generale agricoltura e sviluppo rurale dell’UE, e con l'europarlamentare altoatesino Herbert Dorfmann.
Nel suo saluto ai partecipanti, il presidente della Provincia Arno Kompatscher, presidente di turno del GECT Euregio, ha ribadito l'importanza di una presenza congiunta di Alto Adige, Trentino e Tirolo in sede europea per far sentire la voce delle regioni alpine e rimarcare il significato di queste aree sensibili.

L’assessore Schuler ha evidenziato l’importanza della politica agricola UE per le aree di montagna dell’Euregio attraverso il sistema dei pagamenti diretti e delle sovvenzioni che interessa diversi ambiti, dall’agricoltura alle foreste, dall’ambiente allo sviluppo rurale.
Schuler ha ribadito inoltre la buona collaborazione e la preziosa attività di scambio di informazioni con la Commissione UE nelle questioni che investono le zone di montagna dell’Euregio.
Il direttore Scheele ha aperto il suo intervento ricordando le dichiarazioni del presidente della Commissione UE Juncker sulla futura impostazione della politica agricola comune, che dovrà indirizzarsi alle esigenze della società nel suo complesso e quindi affrontare le questioni della sicurezza alimentare, della tutela ambientale e del mutamento climatico. 


 
Un elemento essenziale della futura politica agraria europea sarà la garanzia di un’effettiva rete di sicurezza per gli agricoltori sottoforma di pagamenti diretti, un altro aspetto centrale riguarderà il miglioramento nella gestione delle risorse, perché una produzione sostenibile richiede investimenti notevolmente maggiori in innovazione, nuove tecnologie e trasferimento di conoscenza.
Sono sfide, secondo Scheele, ma anche opportunità per incrementare la competitività dell’impresa agricola e delle aree rurali.
Il funzionario UE si è richiamato ai 10 orientamenti della Dichiarazione di Cork del 2016 che dovrebbero ispirare le scelte politiche in materia di agricoltura e sviluppo rurale: promuovere la prosperità nelle aree rurali, rafforzare la catena di valore, investire nella sopravvivenza e nella vitalità delle aree rurali, preservare l’ambiente rurale, gestire le risorse naturali, incoraggiare l’azione per il clima, rafforzare conoscenza e innovazione, rafforzare la governance rurale, aumentare i risultati della politica e la semplificazione, migliorare la performance e la responsabilità.

L’europarlamentare Dorfmann ha ribadito l’impegno per ottenere una maggiore attenzione dell’UE verso le aree svantaggiate di montagna e ha ricordato che entro la fine di novembre il commissario UE all’agricoltura Phil Hogan presenterà una comunicazione al Parlamento europeo sulla modernizzazione e la semplificazione della PAC: sarà quello il punto di partenza del dibattito sulla politica agricola europea del prossimo decennio.
«Non dobbiamo inventare niente, ma soltanto sviluppare in maniera conseguente l’ultima riforma, che ha già portato a un miglioramento dello status delle aree di montagna rispetto ai periodi precedenti», ha concluso Dorfmann.

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