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Vergogna! Che brutto colpo all'Immagine dell'Unione Europea

In carcere si sta meglio in Italia che in Belgio: Eva Kaili, la ex vicepresidente del Parlamento Europeo, è stata trattata molto peggio di Matteo Messina Denaro

La legge belga vuole che le posizioni dei detenuti in attesa di giudizio siano riviste mese per mese per verificare se sia il caso di mantenere il carcere preventivo o no.
Oggi c’è stata l’udienza per Eva Kaili, la ex vicepresidente greca del Parlamento Europeo, difesa dal suo legale greco assistito da un collega belga.
Nel chiedere la scarcerazione, l’avvocato ha fatto un J’accuse! che richiama situazioni di due secoli fa.
 
«Dall’11 al 13 gennaio è stata in isolamento su ordine del giudice istruttore Michel Claise, – ha esordito l’avvocato. – È stata trattenuta per 16 ore in una cella di polizia, non in prigione. Al freddo, poiché le hanno rifiutato una seconda coperta e le hanno preso il cappotto. La luce era sempre accesa, il che le ha impedito di dormire. Non le è stato permesso di lavarsi nonostante avesse le mestruazioni.»
A sentire queste parole le accuse che l’Unione Europea muove all’Italia quando critica il nostro regime carcerario, viene in mente il bue che dà del cornuto all’asino.
 
Aggiungiamo che la Kaili ha potuto incontrare la figlia di appena 23 mesi solo due volte.
La Convenzione europea contraria a qualsiasi tipo di tortura è stata violata dalla Stessa UE.
Un colpo all’immagine dell’Unione Europea che supera forse quella che la Giustizia proverà ad addebitare a Eva Kaili.
Alla fin dei conti si tratta di denaro, non di delitti di sangue.
 
E qui non può non tornare in mente la situazione di Matteo Messina Denaro, che invece si è macchiato di atroci delitti, per parte dei quali è già stato condannato all’ergastolo.
Una cella comoda, una televisione, l’assistenza medica a portata di cella… Alla faccia del 41 bis.
Il carcere duro, è bene ricordarlo, non è una forma punitiva ma un modo di impedire ai carcerati di mafia di comunicare con l’esterno.
Per questo possono avere solo un incontro al mese con i propri parenti. Beh, in questo sta meglio la Kaili che in un mese e mezzo ha potuto vedere la figlioletta due volte…

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