Fugatti e l'ammainabandiera dell'Unione Europea
Non è stato un bel gesto perché un presidente della Provincia è sempre il Presidente anche fuori dal Palazzo. Ma è una tempesta in un bicchier d'acqua
Il presidente Fugatti ha condiviso su Facebook un filmato dove si vede ammainare e annodare con disprezzo la bandiera dell'Unione Europea.
Si tratta di un gesto polemico nei confronti dell’Europa, che Fugatti ha condiviso in questo momento in cui parte dell’Unione si sta dimostrando decisamente egoista o quantomeno poco sensibile al senso di «unione» perfino in un momento tragico come quello del Coronavirus.
I consiglieri dell’opposizione appartenenti al PATT hanno inviato un comunicato nel quale si dichiarano «basiti e rattristati per questo grave gesto.
«Auspicare che le istituzioni europee lavorino per il bene comune è un conto – si legge nella nota del PATT – offenderle un altro!
«Il gesto è di una gravità inaudita e va condannato con fermezza, – prosegue la nota. – Il Trentino è da sempre terra di autentico spirito europeo e, lo ricordiamo, fa parte dell’Euregio che è una Euroregione cioè istituzione dell’Europa.»
Noi siamo meno critici, tuttavia due osservazioni le vogliamo fare perché il presidente Fugatti, nel corso della Conferenza stampa giornaliera sul Coronavirus, ha criticato come inopportuna la polemica sollevata.
La prima cosa che vogliamo dire è che un presidente della provincia è sempre il Presidente anche quando non interpreta ruoli istituzionali. Non è un cittadino qualunque, mai. Neanche nel tempo libero.
La seconda entra nel merito. Noi da anni sosteniamo che questa non è l’Europa sognata da Degasperi, Schumann e Adenauer. Non è neanche l’Europa che noi abbiamo sognato quando abbiamo militato per costruirla a tutti i costi.
Ma è pur sempre l’Unione Europea, uno dei passi più importanti mai fatti dagli stati dell’Antico Continente.
Dobbiamo cambiarla, non cancellarla.
Quanto allo strappo istituzionale, il gesto di Fugatti scompare di fronte ad altri comportamenti ben più rilevanti.
Il più grave è quello fatto dai deputati britannici all’inaugurazione di questa legislatura europea. Mentre veniva intonato l’inno Nazionale europeo (l’Inno alla gioia scritto da Schiller per la Nona di Beethoven) i parlamentari d’Oltre Manica girarono la schiena alla bandiera.
Quello sì fu davvero un gesto inaudito, che però nessuno ha stigmatizzato, come se fosse stato logico che in fase di Brexit quegli eurodeputati si comportassero così.
Anzitutto, ci domandiamo, perché hanno candidato per il Parlamento europeo se lo disprezzavano?
Secondo, con quale coraggio si fa un gesto così offensivo nei confronti di un’istituzione di cui si fa parte e con la quale poco o tanto dovrà relazionarsi anche il Regno Unito una volta uscito?
Anche fatte le debite proporzioni, non c'è paragone con i due comportamenti.
GdM
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