Medio Oriente, a Doha l’ultima fermata prima della guerra
E mentre si tratta per trovare un difficile accordo, in Cisgiordania i coloni israeliani vogliono allargare l’insediamento
Come sappiamo, le trattative a Doha sono difficili da portare avanti.
Il rischio è l’espansione del conflitto un po’ in tutta l’area. Gli Usa vogliono impedire che Israele continui la sua politica bellicosa, ma hanno anche precisato che se però Israele venisse attaccato, lo difenderebbero a tutti i livelli.
Per questo l’Iran sarebbe disponibile a rinunciare alla rappresaglia annunciata per vendicare la morte del leader di Hamas. Ma dall’altra deve trovare Netanyahu disponibile fermare la guerra nella striscia di Gaza.
Giustamente il leader israeliano vuole anche la liberazione degli ostaggi, ma secondo la Casa Bianca ci sarebbero le basi per raggiungere un accordo di pace.
E mentre si tratta sul filo del rasoio, una cinquantina di coloni israeliani a volto coperto ha invaso il villaggio palestinese di Jit, in Cisgiordania.
Hanno incendiato almeno quattro case e sei veicoli. Lo ha riferito un funzionario della sicurezza israeliano al The Times of Israel.
Ognuno di questi nuovi insediamenti ostacolerebbe lo sviluppo dell’economia e della libertà di movimento per i palestinesi, e renderebbe la soluzione a due Stati impossibile.
Ma non ci sono solo gli israeliani a soffiare sul fuoco. Hezbollah infatti ha dichiarato che comunque attaccherà Israele per vendicare l’uccisione del loro leader Fuad Shukr avvenuta a fine luglio.
Tutto questo mentre a Doha si cerca di trovare la soluzione i pace, che è l’ultima fermata prima della guerra generale in Medio Oriente.
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