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Gestione degli immigrati, da che pulpito viene la predica!

La Francia accusa l’Italia di «disumanità» e ricusa l’accordo (mai rispettato) di accogliere 3.500 immigrati

La Francia ha attaccato l’Italia per come si è comportata con gli immigrati, impedendo alle navi soccorritrici di sbarcare tutti i profughi.
Il ministro dell’interno francese ha detto che l’Italia è stata «disumana».
Ma non si è trattato solo di parole, perché ha dichiarato di aver ricusato l’accordo per cui si era impegnata di accogliere 3.500 immigrati e ha annunciato che avrebbe inviato 500 agenti al confine dell’Italia per impedire che detti immigrati possano entrare comunque in Francia.
Le ragioni di una reazione tanto sproporzionata con i fatti realmente accaduti al porto di Catania sono da ricercare nel rapporto difficile del governo francese, che deve convivere con un parlamento per metà di destra e per metà di sinistra. Da una parte vuole dimostrarsi accogliente e dall’altra dura.
Pare evidente che il rapporto idilliaco tra Italia e Francia, nato con Draghi e consolidato con Meloni, si sia incrinato. Però non ci sfugge che non è stato Macron a esprimere tali giudizi.
 
Ovviamente l’Italia non ha perso tempo per ribattere a tanta violenza.
Tajani, ministro degli Esteri, ha ricordato che l’Italia ha accolto dall’inizio dell’anno qualcosa come 90.000 immigrati. Ha aggiunto che di quei 3.500 che l’Europa doveva accollarsi, ne sono andati solo 117. Di questi, in Francia ne sono andati solo 38. Chapeau! per dirlo alla francese, perché allora non cambierebbe nulla.
Semmai dovrebbe essere l’Italia a lamentarsi con la Francia e con il resto dell’Europa. Quando un cittadino entra in un paese della UE, è entrato a tutti gli effetti in Europa. Se non si gestiscono gli ingressi a livello europeo, è come se l’Europa non esistesse.
L’Italia non ha certo bisogno di lezioni in tema di umanità e di solidarietà. E ancora meno in termini di diritto internazionale. Basti pensare che i naufraghi raccolti dalla Guardia Costiera nelle acque territoriali italiane sono stati sbarcati in Calabria senza problemi, perché è così che funziona.
Le navi che hanno raccolto gli immigrati vicino alle coste africane dovevano scaricarli nel porto più vicino: Malta. O portarli nei paesi dei quali battono bandiera.

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