Dal 3 al 6 giugno si discuterà di «Informazioni, scelte e sviluppo»
Presentata a Milano la quinta edizione del Festival dell'Economia che si svolgerà a Trento.
Con quattro giorni d'incontri, confronti, dialoghi tra economisti,
operatori dell'informazione, statistici, studiosi, imprenditori e
personalità pubbliche, il Festival dell'Economia rinnova per il
quinto anno l'appuntamento a Trento.
Si discuterà del rapporto tra la raccolta dei dati, la produzione e
la diffusione delle informazioni e la logica delle scelte che
governano il modo di pensare lo sviluppo dell'economia e della
società.
Alla presentazione della quinta edizione del festival, avvenuta
oggi al circolo della Stampa di Milano, è emerso il dato di base
sul quale è stata impostata la portante dell'evento.
«Il mondo in cui viviamo è sempre più ricco d'informazioni - ha
detto così Tito Boeri, responsabile scientifico del Festival - che
però non giungono alla gente così come ci si aspetta.»
Recita infatti una ricerca commissionata in Italia per conoscere il
vissuto della gente sui temi di attualità economico-politica
all'indomani della crisi del 2008, che bel l'80% della gente
intervistata non sa che cosa sia il PIL.
Il 20% di coloro che ritengono di sapere in cosa consista, ritiene
che nell'ultimo anno sia aumentato del 5%.
Un risultato così impietoso forse è inibito dalla composizione
percentuale del campione della ricerca, che ha coinvolto solo 2.200
persone.
Ma resta il fatto che, per quanto il risultato possa essere
scostato dalla realtà, la percentuale dell'ignoranza del nostro in
tema di economia è davvero preoccupante.
Una buona dose di colpa ce l'ha indubbiamente proprio l'insieme dei
mezzi di comunicazione di massa che evidentemente portano avanti
concetti di tutt'altra natura. E, a ben vedere la diffusione delle
trasmissioni televisive, è facile comprendere che la principale
responsabilità va alle televisioni.
Questo «collo di bottiglia», come è stata definita oggi la
strozzatura tra il produttore e il destinatario dell'informazione,
è un po' l'argomento principe del Festival dell'Economia 2010,
anche perché, come ha sottolineato Laterza, «se la democrazia si
basa sulla libertà dell'informazione, una dittatura può
tranquillamente svilupparsi indisturbata in una popolazione
analfabeta».
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