Come operare scelte finanziarie consapevoli
Operare scelte finanziarie consapevoli è possibile, attraverso la finanza etica con più consapevolezza
Oggi, presso la sala don Guetti
della Cassa centrale banca, il confronto a più voci, curato da
Cooperazione trentina ed Etica Sgr, con Carlo Borgomeo, Mario
Crosta, Enrico Salvetta e Alessandra Viscovi, coordinati dal
giornalista finanziario Andrea Di Turi.
La finanza cosiddetta «etica» è però ancora sconosciuta ai più,
come illustrato da Alessandra Viscovi, direttore generale di Etica
Sgr.
«La finanza etica sembra voler far poco per farsi conoscere, anche
se negli ultimi anni questo comparto sta finalmente crescendo.
Etica Sgr è una società con quasi quarant'anni di esperienza nel
mondo, che investe in modo socialmente responsabile, ossia fa
rientrare nel processo di selezione dei titoli considerazioni di
tipo sociale, etico ed ambientale.
«Gli investimenti sono fatti nella cosiddetta economia reale e non
si utilizzano titoli derivati. Da questa crisi vorremmo che
uscissero regole più stringenti, che in qualche modo salvaguardando
il risparmio incoraggino i risparmiatori.»
Analoga l'esperienza di Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione
per il Sud, ente che opera esclusivamente nel Sud Italia.
«Se questo vi sembra discriminante - ha esordito il presidente
rivolgendosi alla platea - provate a pensare che il 90% degli
investimenti sono rivolti al nord.»
La Fondazione interviene nel comparto sociale, per rafforzare le
infrastrutture delle regioni, ma anche per favorire l'integrazione
degli extracomunitari.
«Il nostro livello di erogazione è di 24 milioni - ha proseguito
Borgomeo - ma non riusciamo a colmare la distanza fra le offerte e
le domande.»
Piuttosto giovane è, invece, la Banca popolare etica, nata nel 1999
per colmare lo scollamento fra la finanza e l'economia reale.
«Mi piace dire che il sistema finanziario non lavora con i risparmi
ma con le persone - ha commentato Mario Crosta, direttore generale
della banca - L'idea di fondo è quella di una banca che operi nel
credito non nei finanziamenti, vogliamo dare fiducia a percorsi di
economia reale incentrati sul bene delle persone, perché il
risparmio è protetto dalla nostra Costituzione. Le nostre linee
guida sono: la trasparenza, ovvero non ci sono relazioni con
soggetti che operano nei cosiddetti "paradisi fiscali", e la
tracciabilità del percorso che compie il denaro.
«Il credito è rivolto a specifici soggetti, soprattutto la
cooperazione nazionale ed internazionale, l'associazionismo
culturale, l'ambiente, le fonti rinnovabili e l'agricoltura
biologica.»
Infine, a portare la testimonianza delle Casse rurali trentine,
Enrico Salvetta vice direttore generale Cassa centrale banca.
«Siamo una banca di banche, nata 35 anni fa ma la nostra storia è
quella secolare delle Casse rurali trentine. Le radici della
cooperazione trentina sono improntate all'eticità: sono nate per
aiutare le persone in una situazione di povertà, per sostenere i
loro redditi. È una storia di necessità, imbevuta nel territorio
trentino, di cui noi siamo gli interpreti. È per questo che siamo
nella compagine sociale di Etica Sgr e di altri enti analoghi,
perché tutto ciò che noi vendiamo ai nostri risparmiatori è
sicuro.»
Quindi tracciabilità dei percorsi e attenzione alla trasparenza
negli investimenti, tutti indirizzati nei comparti sociali, sono le
peculiarità della finanza etica la quale, come chiarito dal
moderatore Di Turi, non investe nelle imprese sbagliate o nel
business degli armamenti, investimenti purtroppo molto più diffusi
di quanto si possa credere.
Full story in pagina del Festival dell'Economia
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