L’Autonomia al tempo del Covid al Festival dell’Economia
Ne hanno parlato I presidenti di Trentino e Friuli-Venezia Giulia, Maurizio Fugatti e Massimiliano Fedriga col ministro per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini
Il Coronavirus ha messo a dura prova il rapporto tra Stato e Regioni. Cosa ci ha insegnato, al riguardo, la gestione della pandemia?
Per assicurare ai cittadini un sistema sanitario più efficiente, che dia a tutti le stesse opportunità, è meglio scegliere un modello più centralista o dare maggiori responsabilità ai territori?
I presidenti di Trentino e Friuli-Venezia Giulia, Maurizio Fugatti e Massimiliano Fedriga, dal Festival dell’Economia, hanno ribadito la propria contrarietà ad un ritorno del centralismo. Contrarietà condivisa anche dal ministro per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini che ha interloquito con i due governatori.
«Non dobbiamo commettere l’errore che la situazione in cui ci siamo trovati ci possa lasciare in eredità un nuovo centralismo – ha detto la Gelmini. – Non dobbiamo tornare ad uno Stato che fa tutto, ma semmai ad uno Stato più efficiente. Dobbiamo evitare un contenzioso fra Governo e Regioni che ci faccia perdere il treno delle riforme e del PNRR e concorrere ad una soluzione comune. I cittadini non ce lo perdonerebbero. Ci vuole sinergia e gioco di squadra.»
«Con il dialogo – ha detto Fedriga – siamo riusciti a trovare delle soluzioni importanti per il Paese e se le Regioni hanno commesso degli errori non dimentichiamo che ad affrontare la prima ondata del Covid sono stati i proprio i sistemi sanitari regionali.
«Le differenziazioni regionali sono la ricchezza del nostro Paese – ha aggiunto – e i territori hanno bisogno di risposte specifiche e non centralizzate.
«I soldi che investiremo nei prossimi anni sono un debito che dovremo saldare e che lasceremo a chi verrà dopo di noi serve dunque un’alleanza con il Governo, perché qui vinciamo o perdiamo tutti.»
«Se guardiamo a cosa è accaduto durante la pandemia – ha detto il presidente Fugatti – spesso le regioni si sono prese la responsabilità di decidere, anche perché chi vive sul territorio conosce e gestisce al meglio le problematiche rispetto al governo centrale.
«In Trentino abbiamo fatto, in alcune occasioni, delle scelte diverse rispetto alle ordinanze nazionali e certamente qualche errore può essere stato commesso, ma dovevamo dare risposte ai cittadini in una situazione di grande emergenza.
«Ci sono stati molti esempi pratici, durante questi mesi, in cui le differenze regionali e la capacità dei territori di fare da sé sono davvero serviti.
«Certamente dobbiamo garantire una leale collaborazione istituzionale allo Stato - ha precisato Fugatti – ma siamo contrari al ritorno di ogni forma di centralismo.
«Sul PNRR le Regioni e le Provincie autonome dovranno essere partecipi dei processi decisionali e ritengo, inoltre, che da qui al 2026, i territori che dimostreranno maggiore efficienza nello spendere le risorse assegnate dall’Europa dovranno essere premiati.»
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