Il Festival dell'Economia a Torino sta incontrando problemi
Il presidente di Confindustria Trento Fausto Manzana: «Non è tardi per lavorare in sinergia e non in competizione»
«Apprendiamo da una nota ufficiale che l'organizzazione del festival di Torino si sta rivelando più complessa del previsto. «Gli organi di stampa riferiscono che i promotori della kermesse in Piemonte stanno incontrando alcune difficoltà, soprattutto sul fronte delle risorse economiche necessarie a finanziare l’iniziativa.» |
«Alla luce di quanto emerso in queste ore - spiega il presidente di Confindustria Trento Fausto Manzana -, e se questo è lo scenario, torniamo a ribadire un principio sul quale ci eravamo già al tempo soffermati. L’obiettivo dei promotori di un evento come il Festival dell’Economia è in ultima battuta la diffusione di un sapere che nel dibattito e nel confronto può offrire soluzioni per la crescita del nostro Paese. Sono certo che gli enti promotori, di Torino come di Trento, abbiano ben chiare le finalità del loro lavoro.
«Finalità che aspetti squisitamente pratici possono però inficiare. La scarsità delle risorse è uno di questi aspetti. La temporalità è un altro. In questo frangente, siamo tra coloro che caldeggiano la via di una mediazione che è ancora possibile, anche sul fronte della calendarizzazione. È chiaro che uno slittamento di pochi giorni (a ridosso del ponte del 2 giugno, o immediatamente di seguito) non risolve quasi in nessun modo il problema che si era rilevato quando si parlava addirittura di concomitanza.
«Per quest’ordine di ragioni, crediamo che possa essere venuto il momento per lavorare in un'ottica di sinergia e non di competizione. Magari proprio a partire da una calendarizzazione più distesa: mantenendo le date di Trento ai primi di giugno e fissando la tappa di Torino nell'autunno, immaginando forme di interlocuzione a distanza tra due kermesse di fatto complementari.
«Un maggiore distanziamento tra i due appuntamenti garantirebbe una partecipazione più larga di addetti ai lavori e non, oltre che una copertura mediatica più puntuale e diffusa, anche sul Sole 24 Ore. Siamo ancora in tempo per arrivare a questo: è nell'interesse di entrambi i partner».
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