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Il modello degli USA porrebbe salvare l’Eurozona

Charles Wyplos: «Rimettere a posto l’area dell’Euro è possibile ma sono scettico che i Paesi interessati siano pronti a farlo»

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«La crisi del debito europeo è una brutta bestia ed è frutto di errori di varia natura, ma se vogliamo uscirne è necessario che i politici la smettano di sognare soluzioni irrealizzabili e di interpretarla con approcci sbagliati.
«Quello che devono fare è tracciare una diagnosi veritiera, iniziare a gestire il problema, eliminare le macerie e ricostruire.»
Charles Wyplos, professore di Economia internazionale al Graduate Institute of International of Development Sudies a Ginevra, lo dice chiaro e tondo: «Rimettere a posto l’area dell’Euro è possibile ma sono scettico che i Paesi interessati siano pronti a farlo».
Eppure di escamotage ce ne sono, e anche molti. Come guardare al modello adottato dagli USA.
Niente salvataggi dal governo centrale e stati completamente indipendenti nella gestione fiscale.
Il risultato? Un debito massimo, nel 2001, del 19,6% contro il 66,9% dei Länder tedeschi.
 
Nel 1997 l'Europa ha commesso un errore madornale di cui la crisi è diretta conseguenza: ha adottato il Patto di Stabilità.
Un patto che non aveva alcuna speranza di funzionare. Non solo perché mal concepito, ma perché la sua realizzazione si basava su un equivoco di fondo: immaginare di poter imporre una disciplina fiscale a Stati sovrani.
A complicare le cose ci si è messa l'austerità di bilancio affibbiata a paesi in recessione o sul punto di entrarci.
Un provvedimento che non ha condotto a un abbassamento significativo di deficit. Basta guardare la Grecia per averne conferma.
 
La giusta risposta all'azzardo morale, spiega Wyplosz, è predisporre nuovi strumenti che garantiscano la disciplina di bilancio, senza per questo rimettere in discussione la sovranità degli stati membri della zona euro.
Una cura possibile potrebbe essere quello di convertire parte del debito in Eurobond; un'altra quella di rendere i Governi più disciplinati in modo che non spendano più di quanto raccolgono.
 
Alcuni studiosi suggeriscono invece di adottare una supervisione bancaria da parte delle autorità nazionali e di creare una disciplina fiscale.
Dulcis in fundo stoppare i salvataggi e ripudiare parzialmente il debito facendolo assumere alla BCE.
«Dobbiamo gestire gli errori del passato e fare qualcosa di completamente diverso, ha concluso il direttore dell'ICMB. – Solo così l'euro zona potrà tornare a funzionare come sei anni fa: ossia brillantemente.»

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