«I burattini d’Europa: chi comanda veramente a Bruxelles?»
Un'interessante e coraggiosa incursione tra i documenti segreti e i verbali dei Consigli europei è stata presentata dai giornalisti Cerstin Gammelin e Raimund Löw
Un affresco tematico sull'«Europa che conta».
Cerstin Gammelin e Raimund Löw sono due giornalisti corrispondenti da Bruxelles rispettivamente per il «Süddeutsche Zeitung» e per la TV austriaca ORF, che hanno osservato le mosse dei membri della Commissione Europea dal cuore della governance politica e, dalla consultazioni dei protocolli e dei verbali dei Consigli europei, hanno ricavato un bagaglio ricchissimo di aneddoti, curiosità e informazioni sulle reali mosse e strategie messe in campo dai governatori d'Europa e risposto ad un interrogativo di fortissima attualità: chi comanda veramente a Bruxelles?
Forse la Commissione Europea? I Capi di Governo di concerto fra loro? O soltanto uno fra questi ultimi è il leader assoluto mentre gli altri, come si cita nel volume di Gammelin/ Löw, «prendono appunti?».
Un'interessante e coraggiosa incursione tra i documenti segreti e i verbali dei Consigli europei è stata presentata oggi da Cerstin Gammelin, coautrice della recente pubblicazione «I burattinai d'Europa, chi comanda veramente a Bruxelles?»
Tutti i retroscena, e anche qualche pettegolezzo fuori dagli schemi, sulla «classe dirigente» di Bruxelles: un ritratto politico, ma non solo di alcuni fra i più grandi esponenti politici dell'ultimo quinquennio: da Sarkozy a Berlusconi, da Hollande alla Merkel, da Monti al primo ministro inglese David Cameron.
Una trattazione avvincente in cui si citano i metodi di salvataggio dell'Italia, «un Paese che non poteva fallire» secondo la CE, la cronostoria della crisi dell'euro, l'unione bancaria, per giungere fino a una puntuale valutazione dei risultati delle recenti elezioni europee.
«Per la prima volta si assisterà ad un raggruppamento politico di estrema destra nel Parlamento europeo – ha commentato Gammelin – ed è impellente che il centro moderato e di sinistra difenda con maggior forza il suo pensiero liberale per recuperare favore tra l'elettorato attivo.»
Per quanto concerne il ritratto approfondito di Angela Merkel, che occupa buona parte del libro, il giudizio è insindacabile.
«La Merkel è la regina d'Europa, forte della potenza economica del suo Paese, ma è doveroso giungere presto ad un maggior equilibrio tra i membri della CE che, fino ad ora, hanno preso solo appunti e chinato troppo spesso il capo alle sue decisioni non di certo bipartisan.
«Una grande opportunità – ha proseguito – è ora nelle mani di Matteo Renzi, visto il successo netto del 41% del suo partito: deve avere la determinazione di portare al tavolo di Bruxelles proposte di cambiamento innovative e radicali e cercare da subito consenso e alleanze con gli altri leader di Governo, non solo con la Cancelliera della Germania.»
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